La cosa quantomeno bizzarra e curiosa accaduta negli ultimi anni è che si è passati dagli schermi resistivi con l’ “odiato” pennino agli schermi capacitivi che, finalmente, han consentito l’abbandono del pennino come forma di input per smartphone e palmari. Pare tuttavia che la morte del pennino sia ancora lontana, poichè il successo registrato dal Galaxy Note certifica che si sente ancora l’esigenza di una forma di input precisa che consenta di scrivere e di effettuare operazioni normalmente impossibili o difficoltose con le sole dita (come, ad esempio, disegnare).

La particolarità della S Pen del Galaxy Note risiede però nella tecnologia utilizzata: contrariamente ai pennini dei vecchi Palm, infatti, viene utilizzato un digitalizzatore Wacom che consente anche di distinguere tra differenti livelli di pressione. Wacom è famosa per le sue tavolette grafiche, utilizzate per disegnare ed effettuare lavori grafici di alta precisione: esse impiegano un digitalizzatore attivo che rileva la posizione su tre assi della penna e la sua distanza dalla tavoletta, così come la pressione che viene esercitata. Questo permette di scrivere come se si stesse usando carta e penna, e semplifica molto il lavoro dei grafici e, ad esempio, di chi necessita di prendere appunti.

Sul Samsung Galaxy Note, però, non è implementato solo il digitalizzatore che si occupa di rilevare la posizione dello stilo ma anche un digitalizzatore che rileva la posizione delle dita. La particolarità dei dispositivi che utilizzano sia i digitalizzatori multitouch impiegati normalmente su tablet e smartphone sia i digitalizzatori per il riconoscimento delle penne è che è possibile distinguere tra il tocco delle dita e l’utilizzo della penna, fatto che rende molto più naturale la scrittura poichè è, ad esempio, possibile appoggiare il palmo sul dispositivo senza dare input errati. La naturale evoluzione della S Pen è l’utilizzo sui tablet, che col maggiore spazio a disposizione presentano numerosi scenari di utilizzo in più rispetto al “piccolo” schermo del Note.

Se il Note è infatti stato accolto molto positivamente per la sua capacità di raccogliere non solo gli input con le dita ma anche con lo stilo, un simile destino potrebbe toccare anche ad un tablet correttamente pubblicizzato. Esiste l’antecedente dell’HTC Flyer, che purtroppo non ha avuto il successo meritato anche a causa di uno sforzo troppo ridotto nella pubblicizzazione del prodotto.

Una voce raccolta in Rete riferisce la possibilità che Samsung presenti al prossimo Mobile World Congress un “Galaxy Note 10.1”. La prova di questo verrebbe da un invito ricevuto dalla stessa Samsung ad un evento presso il MWC, destinato prevalentemente agli sviluppatori interessati a sviluppare applicazioni con il S Pen SDK. L’idea che va diffondendosi è che Samsung voglia creare una serie di dispositivi caratterizzata dal nome “Note” e dall’impiego della S Pen e collaterale all’attuale gamma di smartphone e tablet.

C’è sempre la possibilità che si tratti di un errore di stampa, ma gli indizi portano a pensare che tutto ciò abbia una qualche fondamento di verità: non mancano che pochi giorni all’inizio del MWC, dunque fra breve potremo verificare se queste voci riportano il vero.