Recensione CUBOT P80 – Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un graduale aumento dei prezzi degli smartphone, anche da parte di molti brand che tradizionalmente offrivano prezzi competitivi. Non sempre risulta quindi facile trovare uno smartphone adeguato per chi ha un budget contenuto. CUBOT P80 è una piacevole sorpresa, visto che con un prezzo davvero competitivo, e fino al 31 maggio lo è ancora di più, offre prestazioni di buon livello in tutti i campi.
Ho avuto modo di utilizzarlo per qualche settimana, e l’ho messo alla frusta in diverse situazioni, dal gioco all’ascolto di musica, dalla riproduzione di video e di contenuti in streaming alla più semplice lettura di pagine web. Al netto di qualche limitazione, inevitabile visto il prezzo a cui viene venduto, è un dispositivo che non ha molti rivali.
Prestazioni sempre soddisfacenti
Il processore è un “anonimo” MediaTek MT8788V/WA, un chipset che non ha meritato una sigla propria, dotato di una CPU octa core e affiancato da una GPU ARM Mali-G72 MP3, con 8 GB di RAM e 256 GB di memoria interna, espandibile con microSD fino a 1 TB.
Pur non essendo accreditato di prestazioni strabilianti, si tratta di un chipset che si difende in maniera soddisfacente in ogni situazione, senza mai mostrare il fianco. Senza rivolgersi a giochi particolarmente esosi dal punto di vista delle prestazioni, ho installato diversi titoli ideale per passare qualche decina di minuti, in tram o in treno, dopo cena o per staccare dagli impegni quotidiani.
Non aspettatevi prestazioni da flagship, ovviamente, vista la fascia di prezzo sarebbe davvero esagerato, ma CUBOT ha scelto un chipset equilibrato che offre prestazioni adeguate senza incidere particolarmente sui consumi, aspetto di cui vi parlo tra poco. Ottimo lo schermo, sempre ragionando in questa fascia di mercato: abbiamo un pannello IPS LCD da 6,58 pollici con risoluzione FullHD+ (1080 x 2048) la cui unica nota stonata è rappresentata da un anacronistico notch a goccia.
La luminosità massima è davvero elevata, e anche sotto la luce diretta del sole si riesce a leggere bene, a patto di rimuovere la pellicola preapplicata. Si tratta infatti di una soluzione economica, che trattiene molto le ditate e che anche se pulita finisce per rendere opaco lo schermo. Molto buona la connettività, che per quanto riguarda la rete cellulare si ferma al 4G, con una ricezione più che sufficiente.
Mi è piaciuta la stabilità e la qualità del WiFi, che supporta anche le reti a 5 GHz, così come il Bluetooth, pur essendo fermo alla versione 4.2, unica nota stonata in questo comparto. Il sistema di localizzazione è di qualità, con GPS, GLONASS e Galileo, e non va dimenticato l’NFC, con supporto a Google Pay, per pagare in mobilità.
La sicurezza dei dati è affidata a un lettore di impronte digitali, posizionato sul lato destro dello smartphone, appena sotto al tasto di accensione/sblocco. Questo ha portato CUBOT a spostare il bilanciere del volume sul lato sinistro, in una posizione facilmente raggiungibile col pollice. Il lettore è decisamente preciso e rapido, e almeno nel mio caso l’ho trovato più comodo da utilizzare col dito medio, che cade proprio in quella posizione.
Ottima autonomia
Pur utilizzando una batteria da 5.200 mAh, che si può ricaricare tramite USB-C utilizzando il carica batterie da 18 watt in confezione, mi ha decisamente stupito per autonomia. a causa di un bug di Android 13 non è possibile conoscere dati precisi sui consumi, ma nei miei test non sono mai riuscito a scaricare lo smartphone prima di due giorni, a meno di non impegnarmi parecchio.
Con un paio di giochi, utilizzati per circa 8 ore, sono riuscito a portare la batteria attorno al 20%, salvo ritrovarla al 15% il mattino seguente. I consumi in standby sono decisamente ridotti: mi è capitato di non utilizzare CUBOT P80 per un intero weekend in cui non ero a casa, e lasciato il venerdì all’87%, l’ho ritrovato il lunedì mattina al 72%, con WiFi e Bluetooth sempre attivi, un risultato davvero ottimo.
In linea di massima comunque, con un utilizzo normale si arriva sempre a due giorni, mentre insistendo parecchio, e superando comunque le 8 ore di schermo acceso, si può arrivare a una giornata e mezza con un utilizzo davvero intenso. Un risultato decisamente niente male a mio avviso, che rende CUBOT P80 un’ottima soluzione per chi vuole uno smartphone con tanta autonomia e un prezzo valido.
Quello che non brilla
CUBOT P80 arriva sul mercato con Android 13, e questo è indubbiamente un bene, senza bloatware e anche questo è un gran bene, ma le cose positive del software si fermano qui. Le patch di sicurezza sono ancora ferme a febbraio e difficilmente il produttore rilascerà ulteriori aggiornamenti in questo senso, se non per correggere bug davvero gravi. Allo stesso modo il sistema operativo rimarrà Android 13 fino alla fine dei suoi giorni, ma è una cosa abbastanza scontata su questa fascia di prezzo.
Ho trovato sostanzialmente inutile la funzione che permette di espandere la RAM, portandola a un massimo di 16 GB dagli 8 GB originali utilizzando la memoria interna. A occhio nudo non si notano grandi cambiamenti e i benchmark evidenziano dei miglioramenti solo marginali. Mi è capitato inoltre di vedere alcuni crash solo dopo aver attivato la memoria estesa e le gesture funzionano in maniera casuale, in particolare quella per tornare alla schermata principale che non funziona praticamente mai.
Allo stesso modo il launcher predefinito va in crash con l’estensione attiva e ho risolto i problemi utilizzando un launcher di terze parti e attivando la barra di navigazione, un compromesso che a mio avviso non vale la candela, visto che ampliando la memoria ho notato anche un maggiore consumo.
Restando sul launcher predefinito, Quickstep, devo dire che non è esente da pecche: non si riesce a lanciare l’app Google pur essendo attivata la relativa impostazione, la reattività è davvero deludente tanto che ho preferito sostituirlo con Action Launcher di cui possiedo una licenza completa. In questo caso le prestazioni tornano a essere soddisfacenti e l’esperienza d’uso ne trae indubbi benefici.
Qualche dubbio desta anche il comparto fotografico, di cui si salva il sensore principale da 48 megapixel, capace di ottime foto con molta luce, ma che peggiora decisamente quando la luce cala, nonostante la presenza di una modalità notturna. Sostanzialmente inutili il sensore macro da 2 megapixel, anche se le foto sono dignitose per questa fascia di prezzo, e il terzo sensore fotosensibile.
In conclusione
Al netto dei piccoli difetti, inevitabili in un telefono dal prezzo così contenuto, CUBOT P80 è un dispositivo che mi ha decisamente convinto. La presenza di Android 13 è un plus, le prestazioni sono sempre in linea con le aspettative e l’autonomia è davvero un punto di forza. Attualmente lo potete acquistare a 159 euro su Amazon, utilizzando un coupon da 20 euro presente nella pagina, oppure a 173 euro circa (IVA inclusa) su AliExpress, anche se il prezzo può scendere ancora applicando i coupon presenti nella pagina.