Xiaomi ha deciso di fare il grande passo anche in Europa: sfornare uno smartphone di altissima fascia e prezzarlo sopra i 1000 Euro. Questo è Xiaomi Mi 11 Ultra 5G che se da una parte offre tutto ciò che la tecnologia possa offrire oggi, dall’altra il prezzo per portarselo a casa è fissato di listino a ben 1399 Euro, scontato in promozione lancio a 1199 Euro. Una cifra così elitaria e superiore al resto del mercato che fa quasi pensare ad un esercizio di stile più che a un prodotto pensato per diffondersi sul mercato.

È indubbio però che raggiunte queste cifre nulla si può più perdonare, la perfezione deve essere un mantra non un miraggio. Sarà così? Scopriamolo in questa recensione di Xiaomi Mi 11 Ultra 5G.

Unboxing di Xiaomi Mi 11 Ultra 5G

La confezione è completissima: all’interno è presente il caricabatterie da 67 W, il cavo USB Type C per ricarica e trasferimento file, una cover protettiva trasparente in TPU, una pellicola protettiva per lo schermo pre-applicata ed una seconda pellicola protettiva per un’eventuale sostituzione.

Video recensione di Xiaomi Mi 11 Ultra 5G

Design & Ergonomia

Xiaomi Mi 11 Ultra 5G ha decisamente un design particolare ma indubbiamente di fascia alta. I materiali sono nobili ovvero metallo sui bordi, ceramica al posteriore (che ovviamente ha comportato un aggravio del peso) e vetro Gorilla Glass Victus sul fronte e il tutto restituisce una sensazione tattile di gran pregio paragonabile a ciò che offre la concorrenza. Inutile sottolineare quanto sia grande (164.3 x 74.6x  8.4 mm) in quanto era sospettabile ma impossibile non non far presente quanto sia pesante: ben 234 grammi, qualcosina in più sia rispetto a Galaxy S21 Ultra che ad iPhone 12 Pro Max, al tempo stesso però la costruzione è ineccepibile e la conferma arriva con la presenza della certificazione contro acqua e polvere IP68.

Proprio sul fronte poi il display ha i bordi stondati ai lati sinistro e destro con una accennata curvatura ma, così come avevamo visto lo scorso anno sui Huawei P40, anche gli angoli sono a loro volta stondati.

Display che ovviamente non poteva non essere di gran qualità: misura 6,81 pollici con risoluzione QHD+ di tipo Amoled con refresh rate a 120 Hz e campionamento del touch a 480 Hz. Refresh rate ovviamente dinamico adattivo su quattro livelli 30, 60, 90 e 120 e con una luminosità massima sulla carta ineccepibile: 1700 nits di picco massimo. La qualità è palpabile e così anche la superiorità rispetto ai pannelli utilizzati sugli smartphone della casa di fascia inferiore non solo nei colori ma anche nella ormai famosa uniformità che qui confermiamo essere perfetta, come dovrebbe. La qualità c’è e l’esperienza visiva non manca, è perfettamente in linea con quanto offre la concorrenza da questo punto di vista.

Menzione d’onore la merita però anche l’isola posteriore che occupa quasi 1/3 della scocca e che quindi non passa certo inosservata. All’interno sono presenti il sistema fotografico e un secondo display che altro non è che il display di una Mi Band 5. Misura 1,1 pollici con risoluzione 126×294 pixel, sempre di tipo Amoled. La gestione avviene dal menu funzioni speciali alla voce Display Secondario ed è possibile utilizzarlo per ricevere le notifiche quando lo smartphone è rivolto verso il basso, leggere l’ora, la data e la % di batteria residua o una scritta o un’immagine a piacimento caricata dalla galleria. C’è poi la possibilità di impostare il tempo di accensione del display e purtroppo, a dispetto di quanto indicato durante l’annuncio, non è ancora presente un’impostazione “always on display“.

Bello è bello, utile non troppo. Capita di risvegliarlo per vedere rapidamente l’ora o di leggere un’anteprima di notifica (ma al momento funziona solo con Facebook e WhatsApp), o ancora per vedere un’anteprima di scatto, tuttavia è decisamente limitato nelle sue funzioni per cui in parole povere si può far ben poco e spesso ce ne si dimentica. Xiaomi per fare una cosa più sensata avrebbe potuto dotarlo di un sistema paragonabile alla Mi Band offrendo di fatto molte più possibilità con un minimo sforzo, speriamo che ci lavori su.

Dal punto di vista ergonomico comunque questa isola importante ha anche indirettamente una sua utile funzione: se lo poggiamo su un tavolo infatti è decisamente stabile, a differenza dei diretti concorrenti che fanno perno sul comparto fotografico traballando.

Il sensore di impronte è collocato sotto al display ed è di tipo ottico, questo gli permette tra l’altro di essere utilizzato per la misurazione del battito cardiaco semplicemente poggiandoci sopra il dito per qualche secondo. A livello di affidabilità non è però perfetto, sbaglia 3 volte su 10 dando qualche grattacapo quando è applicata una pellicola protettiva, anche con quelle fornite in confezione.

Lo speaker principale lavora in accoppiata alla capsula auricolare in altoparlante per offrire l’effetto stereo durante la riproduzione di canzoni, video o chiamate in vivavoce, la qualità è molto buona e tutto sommato garantisce un’ottima esperienza sotto il frangente della multimedialità, manca invece la porta audio da 3.5 mm ma in confezione c’è una adattatore Type-C.

Funzionalità

Xiaomi Mi 11 Ultra 5G è dotato fin dal lancio di Android 11 con interfaccia grafica MIUI 12.0.6 e patch di sicurezza aggiornate ad aprile 2021, a tutti gli effetti lo stesso software presente sui vari smartphone della casa con giusto qualche funzione in più.

Permangono dunque i pregi di questa interfaccia grafica e purtroppo anche i difetti, ormai detti e stradetti come ad esempio l’impossibilità di aprire il picture in picture o la modalità ad una mano con le gesture attive, la comparsa di notifiche doppie e triple soprattutto con WhatsApp, la ricezione di notifiche in ritardo o finché non si accende lo schermo o, seppur saltuariamente, l’impossibilità di tornare indietro con le gesture dedicate.

Ad inficiare maggiormente l’esperienza d’uso però è il sensore di prossimità che di fatto non è presente e al suo posto viene utilizzato un sistema ad ultrasuoni e giroscopio che, così come su molti altri smartphone a marchio Xiaomi, Redmi e Poco, è decisamente fallace riattivando spesso lo schermo durante le chiamate e facendoci eseguire di conseguenza tocchi involontari.

Il sensore di impronte è collocato sotto al display ed è di tipo ottico, questo gli permette tra l’altro di essere utilizzato per la misurazione del battito cardiaco semplicemente poggiandoci sopra il dito per qualche secondo. A livello di affidabilità non è però perfetto, sbaglia 3 volte su 10 dando qualche grattacapo quando è applicata una pellicola protettiva, anche con quelle fornite in confezione.

Per il resto il sistema operativo è ovviamente super fluido e reattivo seppur ogni tanto c’è un passaggio forzato a 60 Hz di refresh rate su alcune app. Mentre in tema di funzioni nelle impostazioni c’è la possibilità di clonare le applicazioni così da utilizzare più account sui vari social network, il turbo videogiochi per favorire le prestazioni rispetto al risparmio energetico, la possibilità di aprire le applicazioni in finestra, la modalità Lite per i meno pratici con gli smartphone e le varie impostazioni avanzate per il risparmio energetico qualora ci ritroviamo lontani da un caricabatteria e una carica residua esigua. Presenti poi i Super Wallpaper e l’always on display che è possibile mantenere attivo sempre.

Prestazioni

Il comportamento del processore è similare a quanto visto su Mi 11 ma leggermente sovra-clockato per cui offre, nei benchmark, qualche risultato in più. Dopo qualche minuto però inizia a tagliare di 1/5 le performance per mantenere le temperature ad un livello accettabile e infatti lo smartphone si surriscalda un poco ma mai eccessivamente da provocare fastidio.

Nei giochi ovviamente massima fluidità e reattività di risposta, definirlo uno smartphone perfetto per il gaming è scontato anche perché supportato da un cospicuo quantitativo di memoria sia RAM che interna. Unico neo il classico lag nella chiusura di un gioco pesante ma qui, come sappiamo, è un collo di bottiglia della MIUI.

Anche la ricezione funziona molto bene e logicamente supporta il 5G sia di tipo SA che NSA e così come tutti i competitor non offre il supporto alle mmWave. È inoltre dotato sia di NFC che di trasmettitore infrarossi ma purtroppo la Type-c è solamente 2.0 non offrendo l’uscita video.

Fotocamera

Il comparto fotografico di Xiaomi Mi 11 Ultra 5G non è solo importante “dimensionalmente” parlando ma anche tecnologicamente. È composto da:

  • 50 MP, f/2.0, 24mm (grandangolare), 1/1.12”, 1.4µm, Dual Pixel PDAF, autofocus laser, OIS
  • 48 MP, f/4.1, 120mm (periscopio teleobiettivo), 1/2.0”, 0.8µm, PDAF, OIS, 5x zoom ottico
  • 48 MP, f/2.2, 12mm, 128˚ (ultra grandangolare), 1/2.0”, 0.8µm, PDAF

Il sensore principale è un Samsung S5KGN2 da 50 megapixel, con stabilizzazione ottica, dimensioni di 1/1,12″e pixel binning 4-in-1 (pixel da 2,8 micron), con apertura f/1.95. Troviamo poi due sensori Sony IMX586 da 48 megapixel uno con lente grandangolare (FoV 128 gradi e apertura f/2.2) e uno periscopico con apertura f/4.1, con stabilizzazione ottica, zoom ottico 5x, zoom ibrido 10x e zoom digitale fino a 120 x, entrambi con pixel binning 4-in-1 e pixel da 1,6 micron. Nella parte frontale infine trova posto un sensore da 20 megapixel (f/2.2) per scattare selfie.

Sulla qualità ci siamo, Xiaomi è riuscita finalmente ad eguagliare la qualità dei suoi diretti concorrenti al netto di una caratteristica su cui Xiaomi deve assolutamente lavorare: il ritardo tra la pressione del pulsante e lo scatto effettivo che, in alcune situazioni si dilunga anche per un secondo buono. Diventa dunque quasi praticamente impossibile fotografare azioni in movimento perché a rischio di sfocare il soggetto (basti guardare la serie di scatti che ho fatto a questo Scoiattolo). Per il resto le fotografie sono realizzate davvero bene con tutti i sensori fotografici, al netto di sporadici scatti sbagliati forse dovuti a un software ancora prematuro, riesce a garantire qualità con tutti e 3 i sensori fotografici. Un po’ eccessivo e inutile lo zoom digitale a 120x, principalmente perché lo zoom ottico 5x non riesce a garantire sufficiente dettaglio.

Sui video invece Xiaomi resta leggerissimamente indietro per quanto riguarda la gestione HDR fa un buon lavoro durante lo zoom digitale. Si può cambiare sensore ottico durante la registrazione fino al 4k a 30 fps o 1080p a 60fps, e inoltre si possono  registrare clip in 8K con tutti e tre gli sensori essendo sufficientemente definiti.

Batteria & Autonomia

La batteria di Xiaomi Mi 11 Ultra 5G è da 5000 mAh e supporta la ricarica rapida a 67 W, sia wireless che cablata, oltre che la ricarica wireless inversa a 10 W per ricaricare altri dispositivi semplicemente poggiandoli sul dorso.

In termini di ore di display acceso offre tra le 4 ore e 30 e le 6 ore, un range decisamente ampio perché varia molto in base all’utilizzo che ne fate, sia a livello di impostazioni (ad esempio tenendo attiva la risoluzione QHD+ o il refresh rate dello schermo a 120 Hz) sia a livello di condizioni d’uso con un drain più marcato se utilizzato all’aperto a causa di un display logicamente energivoro.

Nel complesso comunque garantisce di arrivare a sera con una buona dose di batteria residua ma fate attenzione durante le giornate più stressanti.

In conclusione

In conclusione Xiaomi Mi 11 Ultra 5G rappresenta in tutto e per tutto una concreta prova di forza da parte del brand che è riuscita a mettere in risalto tutto ciò che di buono sa fare lato hardware e purtroppo anche a mettere in bella mostra le lacune lato software. Consigliarlo è difficile soprattutto per il prezzo di listino che è fissato a 1399 Euro, in poche parole attualmente lo smartphone Android più costoso se si escludono i pieghevoli.

È però prevista una promozione lancio per cui è possibile acquistarlo con uno sconto di 200 Euro, ovvero 1199 Euro, che però non cambia di molto il giudizio.

I suoi principali punti deboli sono il software, per l’ennesima volta intrinseco di vari problemi, il ritardo nello scatto fotografico che impedisce di fare foto a soggetti in movimento e un “sensore di prossimità” fallace che rende complicato portare a termine lunghe telefonate a causa dei tocchi involontari. Su tutto il resto invece vanno fatti i complimenti a Xiaomi per la crescita che ha concretizzato in pochi anni e che ha racchiuso in un prodotto davvero di punta.

Pagella

8.6
Design
8.5
Funzionalità
9.4
Prestazioni
9.6
Fotocamera
7.6
Batteria
8.2