Ad oggi sul mercato esistono centinaia di smartphone quasi tutti uguali: dalle specifiche tecniche al design le differenze sono così poche che è sempre più difficile apprezzarne le differenze. Già solo per questo va fatto un plauso a Samsung che oltre ad avere una folta schiera di smartphone per tutte le esigenze e per tutte le tasche non si ferma e porta in tutto il mondo la linea Z Fold e Z Flip, qualcosa di diverso dai soliti telefoni. Prendendo in prestito qualcosa di iconico del passato (ovvero il form factor a conchiglia) realizza qualcosa di rivoluzionario, distintivo, e prova a proporlo a un prezzo meno proibitivo rispetto al passato.

Video recensione di Samsung Galaxy Z Flip

Design & Ergonomia

Così come per Galaxy Z Fold3 5G anche su questo Galaxy Z Flip3 5G restano alcuni punti fermi in termini di miglioramento del prodotto rispetto alla precedente generazione. Maggior resistenza e minori dimensioni, rispetto al Flip dello scorso anno i lati lunghi sono stati accorciati di circa 1 mm mentre il peso resta di 183 grammi. È costruito davvero bene esteticamente e anche al tatto la sensazione è di maggior robustezza ma soprattutto durevolezza; le parti in vetro, quelle colorate, sono in vetro Gorilla Glass Victus, mentre il frame e la cerniera sono in alluminio rinforzato.

Le dimensioni sono pari a 166.6 x 72.2 x 6.9 mm mentre da chiuso misura 15,9 mm, spessore tutto sommato che non si fa notare particolarmente in tasca.

Ovviamente a causa del design ha una naturale estensione in verticale e quindi un aspetto di forma di 22:9, l’uso ad una mano è quindi compromesso per quanto riguarda la lunghezza ma il software con interfaccia OneUI è munita di apposite gesture e organizzazione degli elementi per agevolarne l’utilizzo. Inoltre non ci sono evidenti problemi di compatibilità con le applicazioni che al più presentano un bordo nero sopra o sotto che non dà particolare fastidio.

Il design di Samsung Galaxy Z Flip3 5G è decisamente un punto di forza di questo prodotto: minimale e pulito, senza fronzoli. Samsung, pur riproponendo un form-factor storico non punta all’effetto nostalgia ma cerca di dargli una chiave decisamente moderna, riuscendoci e migliorandolo.

Display esterno è nuovo e più funzionale

Pulsante di accensione per risvegliarlo, swipe verticale per regolare la luminosità, orizzontale per passare dalle notifiche ai widget. Il cosiddetto Cover Screen, ora da 1,9 pollici è ora molto più utile per eseguire le operazioni di base come consultare al volo gli avvisi ricevuti ed eventualmente archiviare le notifiche poco interessanti oppure per consultare i widget. La vera utilità però è nel momento di scattare dei selfie dato che permette di farlo in comodità con un’anteprima dello scatto e la possibilità di passare dalla grandangolare alla ultra grandangolare. Il vantaggio ovviamente è la possibilità di fare selfie di qualità sfruttando le fotocamere principali e non la selfie cam, in genere è più sacrificata.

Completezza hardware e maggior resistenza

La cerniera del Flip3 5G è apparentemente ben fatta e presenta al suo interno delle setole utili per mantenere la sporcizia all’esterno, la vera novità però è la resistenza all’acqua con certificazione IPX8, insieme al Fold il primo smartphone pieghevole con questa caratteristica decisamente non scontata. L’apertura con una sola mano non è semplicissima ma fattibile, serve un po’ di abitudine e soprattutto manualità.

Una volta aperto Z Flip3 5G spiega il display frontale pieghevole Dynamic AMOLED da 6.7″ FullHD+ con supporto HDR10+. La resa è ottima e i colori, nonostante la tipologia schermo, sono carichi ma non eccessivamente falsati. Molto buona la luminosità ben visibile anche sotto la luce del sole. Un pannello che, ancor più rispetto al passato, sembra un tutt’uno con la pellicola protettiva da non rimuovere, più resistente e più sottile.

La piega ovviamente c’è e si vede ancora la si nota non solo passandoci sopra i polpastrelli ma anche semplicemente osservando il pannello e inclinando lievemente il Flip sotto varie angolazioni. Purtroppo è una caratteristica irrinunciabile e che potrebbe non piacere ma, in qualsiasi caso, obbligatorio farci l’abitudine.

Nel lato destro è collocato il bilanciere del volume un poco in rilievo e perfettamente distinguibile dal pulsante d’accensione, quest’ultimo piatto e con incorporato il sensore di impronte digitali.

Nel lato inferiore trova invece posto, oltre all’ingresso USB Type-C 3.1 e al primo microfono, lo speaker stereo. Decisamente un miglioramento rispetto al precedente Flip che poteva contare su un singolo altoparlante.

Funzionalità

A bordo è presente la OneUI alla versione 3.1.1 basata su Android 11.

Il software è come lo conosciamo: ricco di funzionalità e per questo motivo completo, reattivo e stabile con solo saltuari lag, un’interfaccia davvero piacevole da utilizzare tutti giorni sia in ambito lavorativo che di svago. L’unica funziona che manca, rispetto agli altri top di gamma della casa e quindi anche rispetto a Galaxy Z Fold3 5G, è la DEX ovvero la modalità desktop, un peccato ma forse scelta obbligata per la batteria di cui è dotato.

All’interno del menu impostazioni, alla voce Labs, ci sono poi delle funzionalità specifiche che sfruttano lo schermo pieghevole ovvero la modalità Flex. Alcune applicazioni sfruttano questa inclinazione per mostrare dei controlli rapidi oppure elementi correlati come ad esempio YouTube, è però possibile forzarla su tutte le applicazioni per avere sempre a disposizione i comandi riguardo la regolazione della luminosità, del volume, fare uno screenshot e aprire velocemente la tendina delle notifiche.

La modalità Flex poi risulta utile ad esempio nella fotocamera per quando si vuole scattare delle foto con timer oppure per visualizzare la galleria.

Interessante infine nella sezione dedicata alla batteria la presenza di una voce per limitare la ricarica all’85%, molto utile per allungarne la vita ed evitare uno stress eccessivo.

Prestazioni

Sotto la scocca il ruggente Qualcomm Snapdragon 888 con 8 GB di RAM LPDDR5 e 128 o 256 GB di memoria interna UFS 3.1. A voler fare una provocazione Samsung poteva benissimo scegliere per il suo Exynos 2100 visto come si è comportato bene sui Galaxy S21, tuttavia non possiamo di certo lamentarci.

Resta un po’ la domanda se sia stata effettivamente la scelta più adeguata in quanto se stressato palesa i classici problemi di surriscaldamento, come la maggior parte degli smartphone con Snapdragon 888, e di consumo della batteria accentuato. Sarebbe però stato un po’ anacronistico dotarlo di un più equilibrato Snapdragon 870 e venderlo comunque sopra i 1000 Euro, sicuramente sarebbe stato poco apprezzato, almeno sulla carta.

Detto ciò nessun problema dal punto di vista delle performance, anzi, in gaming si comporta molto bene e appena lo si apre è pronto per qualsiasi attività.

In merito alla connettività non abbiamo riscontrato problemi di sorta nell’utilizzo sia della voce che dei dati mobili. Il vano single nano SIM è posto nel lato sinistro ed è presente il supporto eSIM per funzionare anche in Dual SIM. Presenti poi all’appello WiFi 6, Bluetooth 5.1 con A2DP/LE, A-GPS con Glonass e NFC.

Fotocamera

I sensori fotografici a disposizione sono 3 in totale: standard 12 MP f/1.8, 0.5x ultra grandangolare da 12 MP f/2.2, selfie da 10 MP f/2.4 nel foro al centro del display.

La resa degli scatti è molto buona ma in perfetta linea con quanto può offrire un Galaxy S21 o S21+ al netto della mancanza del sensore con ingrandimento ottico 3x.
I colori sono carichi, l’HDR fa un buon lavoro e la nitidezza è sempre un po’ più spinta di quanto dovrebbe ma tutto ciò rende le foto piacevoli da vedere. Questo anche di notte dove le foto risultano sempre piacevoli grazie anche all’intervento via software della modalità notturna.

I video arrivano fino alla risoluzione 4K 60 fps e hanno una buona stabilizzazione sia ottica che, volendo, digitale. Non mancano le modalità hyperlapse, super slow-mo fino a 960 fps, video pro, video fuoco live.

Batteria & Autonomia

Nulla cambia in termini di capacità della batteria rispetto al passato: restano i 3.300 mAh che ahinoi non permettono di arrivare lunghi durante la giornata. Circa 3 ore e mezza quasi 4 ore di display acceso è ciò che ha da offrire quindi, se avrete bisogno di più ore, dovrete ripiegare su un power bank o una ricarica pomeridiana.

Il fatto però che la ricarica rapida si fermi a 15W non aiuta i tempi di recupero, seppur la batteria sia piccola di un classico smartphone.

Unico modo per fare qualche ora in più è logicamente ridurre la frequenza di aggiornamento del display su 60 Hz recuperando 30 minuti/1 ora di batteria aggiuntiva.

In conclusione

L’ultimo aspetto davvero interessante è il prezzo, Samsung ci crede così tanto nel progetto dei pieghevoli che ha fatto scendere dal piedistallo questo Galaxy Z Flip3 5G con un ribasso di circa 500 Euro rispetto al precedente modello. Cifra dunque posizionata a 1099 Euro per la versione 8/128 e 1149 Euro per quella 8/256 GB, molto più accattivante.

In tutta sincerità il vistoso ribasso di prezzo sarebbe bastato a rendere più accattivante il prodotto e Samsung si poteva concedere il lusso di fare semplicemente il compitino con questa nuova edizione. L’azienda invece ha palesemente ascoltato i feedback dei propri clienti per migliorare il prodotto la dove era necessario: cover screen più ampio, audio stereo, resistenza all’acqua e non solo, realizzando un dispositivo molto più completo e pronto, con però ancora qualche limite.

Pagella

8
Design
6.5
Funzionalità
9
Prestazioni
7
Fotocamera
7
Batteria
8.5