Vi piace ascoltare musica mentre fate sport ma volete rimanere comunque connessi al mondo esterno per sentire i rumori del traffico o la voce delle persone? Alcune tipologie di cuffie offrono funzioni di trasparenza, che promettono di lasciar passare il suono esterno utilizzando dei microfoni, ma esiste una soluzione più semplice e al tempo stesso più efficace, anche dal punto di vista dei consumi: le cuffie open-ear.

A differenza delle cuffie in-ear, che vanno inserite nell’orecchio, quelle di tipo open-ear restano all’esterno del condotto uditivo, avvolti attorno all’orecchio per consentire anche ai suoni esterni di entrare. Le nuove cuffie Baseus Eli Sport 1, appena arrivate sul mercato italiano, appartengono a quest’ultima categoria e sfruttano la conduzione aerea per offrire un’esperienza di ascolto diversa dal solito.

Abbiamo avuto modo di provarle in anteprima per alcune settimane, utilizzandole sia per lo sport (running e ciclismo), sia durante il lavoro che nel tempo libero, così da testarle in diverse condizioni. È giunto quindi il momento di parlarvene e di raccontarvi la nostra esperienza con la Baseus Eli Sport 1.

Comode con un problema

A prima vista le Baseus Eli Sport 1 potrebbero sembrare scomode, visto il grande archetto in plastica da passare dietro l’orecchio per garantire il corretto posizionamento davanti al condotto uditivo. In realtà il produttore ha utilizzato una gomma molto morbida, che non dà alcun fastidio anche nella parte posteriore dell’orecchio, dove la pelle è più delicata, nemmeno indossandole a lungo.

Se fate sport come il running saprete che non è poi così difficile che, complice il sudore e il movimento, un auricolare vi scivoli dall’orecchio o comunque non resti ben saldo. Se non siete lesti a riposizionarlo potrebbe cadervi e nel peggiore dei casi potreste perderlo. Con le Eli Sport 1 questa eventualità è pressoché impossibile, vista la presenza, nella confezione di vendita, di un laccetto da posizionare intorno al collo e da fissare a entrambi gli auricolari, così da evitare che possano cadere.

Una volta indossate le cuffie sono decisamente leggere, e il fatto che lascino passare i suoni esterni aumenta la sensazione di non aver indossato nessuna cuffia e che la musica provenga dall’interno del vostro orecchio. Va detto che gli archetti posizionati dietro le orecchie non creano alcun problema a chi porta gli occhiali, nonostante la presenza dei due elementi posteriori che contengono la batteria.

Di come suonano i grandi driver da 16,3 mm e dell’autonomia vi parleremo tra poco, ma prima dobbiamo riportarvi un aspetto che non ci ha particolarmente convinto: i controlli touch. Come la maggior parte delle cuffie true wireless, anche le Baseus Eli Sport 1 dispongono di un’area sensibile al tocco che permette di gestire la riproduzione multimediale.

Su entrambi gli auricolari è presente un anello illuminato (da gestire attraverso la companion app sul telefono) e l’utente è portato a credere che l’area di tocco sia quella posizionata all’interno del cerchio. Sarebbe stata una scelta logica, visto che di corrisponderebbe alla zona in cui la cuffia poggia leggermente sul trago, quella parte che protegge l’accesso al canale uditivo.

Il produttore ha invece deciso di posizionare l’area sensibile al tocco più indietro, in quella della cuffia che si trova “a sbalzo” sopra al canale uditivo. Questo significa che dovrete quasi premervi la cuffia nell’orecchio per controllare il volume o la riproduzione, una cosa scomoda soprattutto per la prima operazione, che prevede di toccare e tenere premuto per alzare (auricolare destro) o abbassare (auricolare sinistro) il volume.

I comandi possono essere personalizzati solo tramite la companion app installata sul proprio smartphone, ma non è comunque possibile utilizzare il tocco singolo per gestire i controlli multimediali. Sono infatti disponibili solo doppio tocco, triplo tocco e tocco prolungato. Si tratta di una scelta conservativa, che di certo evita che un tocco accidentale faccia, ad esempio cambiare brano o metterlo in pausa, ma che inevitabilmente è più complicato da gestire durante lo sport, in particolare durante la corsa.

Nell’uso in casa, sul divano, al lavoro o davanti alla TV, i controlli risultano decisamente più agevoli ma resta comunque una sensibilità al tocco rivedibile, che spesso porta a dover picchiettare con insistenza sull’auricolare per ottenere il risultato sperato.

Come suonano

Quello dei controlli resta comunque un problema minore, che di fatto non ci ha mai creato particolari problemi durante l’ascolto, in particolare quello di lunghe playlist per la corsa. La parte più importante, ovviamente, è quella legata alla qualità musicale delle cuffie: inutile avere un look spettacolare, controlli perfetti, grande autonomia e prezzo contenuto se poi l’ascolto diventa un’esperienza da dimenticare?

Fortunatamente questo non è il caso delle Baseus Eli Sport 1, visto che sotto questo punto di vista sono davvero delle ottime cuffie. Quello che sorprende maggiormente è la resa dei bassi, soprattutto attivando la modalità Low-frequency enhanchement, che enfatizza i bassi senza per questo andare a penalizzare eccessivamente le altre frequenze.

Tutto questo senza che la musica impedisca ai suoni esterni (come as esempio quelli emessi dalla tastiera meccanica usata per scrivere questa recensione) di arrivare tranquillamente all’orecchio. Anche durante l’attività fisica è sempre possibile sentire i suoni ambientali, a patto ovviamente di non esagerare con il volume: in questo caso infatti i rumori più lontani, come possono essere quelli di auto in arrivo, sono decisamente più difficili da sentire. La soluzione migliore sembra quella di tenere il volume attorno al 60-70% per riuscire ad avere un corretto bilanciamento tra qualità musicale e consapevolezza del mondo esterno, a meno che ovviamente non vogliate un maggiore isolamento.

Va detto che, a differenza di quando accade con le cuffie in-ear, ascoltare la musica al volume massimo risulta decisamente meno fastidioso e non provoca alcuna sensazione di dolore all’orecchio, nemmeno dopo lunghe sessioni di ascolto. Buona ma non straordinaria la qualità delle chiamate, visto che a volte ila voce appare leggermente distorta e disturbata.

Va inoltre detto che la tecnologia open-ear lascia poco spazio alla privacy, soprattutto se tenete il volume abbastanza alto. Già attorno al 70% la musica può essere udita fino a un paio di metri di distanza, mentre una persona seduta al vostro fianco, situazione che può capitare in aereo, in treno, in autobus o in una sala d’attesa, può tranquillamente sentire quello che state ascoltando, senza particolari sforzi.

Evitate dunque di utilizzarle mentre state facendo una telefonata più o meno riservata, se non volete che le persone attorno a voi ascoltino i vostri affari. Potete ovviare parzialmente al problema riducendo il volume, ma la natura open-ear lascerà entrare i rumori esterni, rendendovi più difficile capire il vostro interlocutore. Non si tratta ovviamente di un problema specifico di questo dispositivo, quanto piuttosto della tecnologia utilizzata, ma è un aspetto del quale tenere conto prima dell’acquisto.

Autonomia e ricarica

Se parliamo di dimensioni le Baseus Eli Sport 1 non sono certo compatte, anche a causa dell’archetto da passare dietro all’orecchio. Questo comporta che anche le dimensioni della custodia di ricarica siano importanti: parliamo di 9 x 7 centimetri, quindi la sentirete sicuramente in tasca ma anche nella tasca posteriore della maglietta da bici o nei pantaloncini da running. Peccato per l’assenza della ricarica wireless, anche se si tratta di un peccato veniale. È presente un connettore USB-C che consente di fare il pieno alla batteria interna in un’ora circa, lo stesso tempo necessario per ricaricare le cuffie.

L’autonomia dichiarata è di circa sette ore e mezza con il volume al 50%, un valore realistico anche se normalmente abbiamo utilizzato un volume compreso tra il 60 e il 70%, per godere di una migliore qualità audio. Questo ha comportato una riduzione dell’autonomia che nel corso di questi mesi si è comunque attestata oltre le sei ore, un dato sicuramente molto buono. La batteria interna consente di ricaricare per quattro volte le cuffie, portando l’autonomia a un valore compreso tra le 25 e le 30 ore, decisamente soddisfacente.

Tenendo il volume al massimo, con l’equalizzazione attiva e i bassi amplificati, situazione quindi di massimo stress per la batteria, l’autonomia si è comunque attestata a circa 5 ore, un valore ancora molto buono (a meno che non siate ultra maratoneti), ideale anche per chi le utilizza durante il lavoro e può ricaricare in pausa pranzo.

Considerazioni finali

Decisamente interessanti queste Baseus Eli Sport1, cuffie open-ear che ci hanno decisamente convinto sia per la qualità audio complessiva sia per l’autonomia. Al netto di controlli che potrebbero essere migliori, ma che sono comunque affidabili, non abbiamo rilevato particolari problemi, tanto da essere ormai diventate le nostre abituali compagne di corsa al posto di cuffie in-ear in modalità trasparenza, più energivore e fastidiose con un utilizzo prolungato.

Pro:

    • Molto leggere e con un design particolare
    • Bassi pronunciati
    • Qualità musicale molto elevata
    • Buona autonomia

Contro:

    • Custodia ingombrante
    • Manca la ricarica wireless
    • Poca privacy
    • Controlli rivedibili

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