Uno degli aspetti che maggiormente differenzia i numerosi smartphone presenti sul mercato è la personalizzazione di Android. Samsung propone la sua One UI 3.1, Oppo la ColorOS 11, Xiaomi la MIUI 12 e 12.5 (in arrivo) mentre OnePlus la OxygenOS 11. Tralasciamo volontariamente quelle personalizzazioni estremamente vicine ad Android Stock dato che rappresentano le funzionalità base su cui poi ciascun produttore va a costruire la propria idea di software mobile e, al momento, escludiamo anche la EMUI di Huawei in quanto è in procinto di arrivare HarmonyOS.

Per questo approfondimento abbiamo selezionato i seguenti smartphone:

Video comparativa tra le migliori interfacce grafiche Android

Informazioni preliminari

Il primo aspetto di una interfaccia grafica da analizzare è indubbiamente il peso che può variare da smartphone a smartphone in base alla quantità di funzioni aggiunte ma che grossomodo ci permette di capire quale occupa più spazio e quale meno.

L’interfaccia più leggera è la ColorOS 11 di Oppo con soli 13 GB occupati di default, segue poi Xiaomi con 13,65 GB e infine OnePlus e Samsung con circa 21 GB occupati. Samsung però su smartphone di fascia molto alta arricchisce così tanto il sistema da arrivare a ben 31 GB occupati su Galaxy S21 Ultra.

Il secondo aspetto preliminare da considerare è la quantità di applicazioni pre-installate, nello specifico:

    • Samsung: Microsoft (Office, Onedrive, Linkedin, Outlook), Samsung (Galaxy Shop, Health, Wearable, Pay, Bixby, AR, Switch, SmartThings);
    • Xiaomi: dipende dalla fascia di prezzo del modello, fascia bassa e media ci sono tra le 3 e le 10 app pre-installate tra cui giochi dubbi, pubblicità in un paio di schermate, comunque disattivabile;
    • Oppo: zero, via di clona telefono;
    • OnePlus: zero, via di app Community, Registratore vocale, Shelf.

Funzionalità

Passiamo adesso alle funzioni presenti nei vari menu e, per non dilungarci eccessivamente, le suddividiamo per tipologia e guardiamo a quelle più impattanti nell’utilizzo di tutti i giorni.

Gestione ad una mano

Tutti hanno ormai la possibilità di aprire la tendina delle notifiche facendo uno swipe dall’alto verso il basso, dove non è impostato di default basta recarsi nelle impostazioni del launcher e spuntare la relativa voce.

  • Samsung: una volta attivata nelle impostazioni basta uno swipe verso il basso sulla pillola di navigazione e il gioco è fatto, potete modificare la dimensione della schermata (c’è senza senso anche il foro centrale) e la posizione all’interno dello schermo. Altro swipe down per disattivarla;
  • Xiaomi: anche su Xiaomi è presente ma attivabile solo con i tasti di navigazione perché è necessario fare uno swipe dal tasto home verso sinistra. Tra le informazioni dice che funziona anche con le gesture attive ma bisogna attivare l’assistente tocco e comunque una volta fatto non ho trovato modo per attivare la funzione. Comunque carina si può decidere tra 3 dimensioni di display simulato e la posizione all’interno del display. È sufficiente premere sullo sfondo scuro di disattivarla;
  • Oppo: non ha una funzione interamente dedicata all’uso con una sola mano, non simula quindi display più piccoli ma aggiunge un’impostazione per cui è possibile raggiungere le app più velocemente con un leggero swipe laterale;
  • OnePlus: idem come Oppo, OnePlus, priva di una modalità ad una mano ma con la oxygenos 11 scopiazzando un poco la one ui gli elementi sono stati spostati verso il basso come il menu impostazioni, così da raggiungerli più facilmente con una sola mano. Su Samsung però è più complea perché è così anche nelle sottovoci, su OnePlus invece no.

Barra Laterale per i collegamenti rapidi

  • Samsung: questa è una delle funzionalità chiave della One UI, Samsung spinge molto su questi pannelli fin dall’introduzione dei primo display curvo su Galaxy Note Edge, negli anni tra alti e bassi si è evoluta e ora può ospitare le app oppure anche altri pannelli come la bussola, etc.;
  • Oppo: secondo posto per oppo che ha una barra laterale sicuramente più minimal al cui interno sono già presenti dei collegamenti rapidi agli strumenti utili come screenshot e registrazione e poi è possibile aggiungere applicazioni a piacimento;
  • Xiaomi: ha una cosa simile ma esclusivamente per le note, attivabile dalle impostazioni quick notes;
  • OnePlus: non ha nulla al riguardo;

La praticità d’uso passa anche dalle app in finestra di cui l’unico a non avere un’impostazione simile è OnePlus, tutti gli altri ce l’hanno ed è richiamabile dal multitasking o applicazioni recenti. Basta tenere premuto sull’app e poi decidere se aprirla in popup o in multiwindow.

A tal proposito due peculiarità interessanti sono:

  • su Samsung la possibilità di richiudere la finestra ad icona;
  • su Oppo la possibilità di fissare lateralmente una linguetta così da richiamarla all’occorrenza.

Personalizzazione

Samsung e Xiaomi hanno una gestione integrata dei temi scaricabili e relativo store da cui scaricarne di nuovi tra cui alcuni anche a pagamento mentre OnePlus ha una sezione dedicata alla personalizzazione molto completa e piacevole da utilizzare, così anche su Oppo che ha in più la possibilità di modificare non solo il pacchetto icone scaricandone di nuovi dal play store e la relativa forma, ma anche ulteriori dettagli come la stondatura, la grandezza dell’icona, la dimensione dell’etichetta dell’icona e per le icone di default anche la grandezza del glifo.

Riguardo l’Always On Display i più completi ce l’hanno Samsung, Oppo e OnePlus, su Xiaomi dipende molto dallo smartphone che, se di fascia più bassa, ha più una sorta di ambient display che si spegne dopo pochi secondi.

Funzionalità aggiuntive

  • Tutti offrono la registrazione schermo con anche impostazioni su sorgenti audio e risoluzione e anche lo screenshot con tanto di modalità estesa per far screenshot allungati così da coprire tutta la pagina fino in fondo, così anche la gestione del multiwindows per aprire due applicazioni contemporaneamente
  • Tutti e 4 hanno poi la possibilità di bloccare le app con un codice personale mentre Oppo, Samsung offrono anche uno spazio personale.
    Il primo la chiama cassaforte e si trova sotto privacy al cui interno poter memorizzare immagini e video, audio, documenti o altri file. Samsung la chiama area personale sotto alla voce sicurezza e all’interno è possibile anche installare applicazioni oltre che aggiungere file.
  • Oppo e Xiaomi rispondono a questa funzionalità più allargata di Samsung con una funzione che permette di clonare il sistema operativo per cui è possibile accedere allo spazio principale o a quello secondario semplicemente impostando un codice di sblocco diverso o un’impronta diversa.
  • Tutti e 4 hanno la funzionalità per avere più account delle app di messaggistica ma queste devono essere supportate, ad esempio Instagram non è compatibile con Samsung mentre Oppo non supporta TikTok, poco male perché intanto sono applicazioni che supportano nativamente il multiaccount. Di risposta Samsung ha la possibilità di separare la lista dei contatti, funzionalità utile per evitare ad esempio su WhatsApp di mischiare i contatti di lavoro da quelli personali.

Nascondere le app

Tutte e quattro le interfacce offrono anche la possibilità di nascondere le App dalla HomeScreen ma con alcune differenze:

  • Oppo offre una maggior riservatezza perché una volta attivata l’impostazione alla voce Privacy -> Nascondi App, per richiamarle è necessario aprire il dialer telefonico e digitare il pin inserito;
  • OnePlus ha la funzione richiamabile o con swipe laterale dal cassetto delle app, oppure facendo un pinchout sullo schermo ma non è protetto da password
  • Su Samsung potete aprire il cassetto delle app, tre puntini in altro, impostazioni e quindi nascondi app, dopodiché per ritrovarle è sufficiente cercarle nella ricarica
  • Comportamento similare su Xiaomi dove una volta nascoste, entrando nelle impostazioni del launcher, saranno disponibili solamente cercandole

Gaming mode

Immancabile poi una funzione dedicata al gioco che permetta di migliorare le prestazioni da un alto, offrire un kit di strumenti dall’altro:

  • su Oppo la funzionalità si attiva all’apertura di un gioco e mostra una linguetta a sinistra dello schermo che una volta aperta ci dà accesso ad una serie di impostazioni come: la regolazione della luminosità, le gestione dell’equilibrio tra performance e risparmi energetico, la possibili di attivare la modalità concentrazione tramite la quale vengono disattivate le principali notifiche, aprire in popup whatsapp, rifiutare automaticamente le chiamate in entrata, fare screenshot o registrare schermo e vedere il livello di carico su cpu, gpu e gli fps;
  • Un po’ più spartana su Xiaomi dove comunque ci sono i principali collegamenti rapidi a funzionalità di registrazione schermo e il richiamo ad applicazioni come whatsapp che si aprono anche qui in finestra oltre alla possibilità di vedere il carico su gpu, cpu e fps
  • Su OnePlus si può richiamare la modalità gioco da uno degli angoli superiori e presenta la temperatura dello smartphone, la carica residua e l’ora, oltre ai collegamenti alle varie app che si aprono in finestra, attivare la registrazione schermo oppure la modalità Pro. interessante la possibilità di recuperare gli ultimi 30 secondi così da salvare eventuali momenti epici del gioco anche se non si stava registrando lo schermo
  • su Samsung nessuna linguetta ma una notifica con alcuni collegamenti rapidi e un tastino epr installare il game plugins che aggiunge tantissime funzionalità e a sua volta l’installazione di ulteriori plugin come il gif creator, la possibilità di aggiungere limiti di utilizzo giornaliero, insomma, le funzionalità ci sono ma il tutto è un po’ confusionario e poco pratico.

Altro e sicurezza

Come non citare infine il fatto che su Samsung sia presente, sugli smartphone di fascia più alta, la modalità DEX ovvero una modalità Desktop che si attiva col collegamento ad un monitor o computer e offre un’interfaccia molto user friendly per l’utilizzo con mouse o touchscreen e tastiera. Qui l’unico brand a fare e proporre qualcosa di simile è Xiaomi con la MIUI+ che però è più una sorta di mirroring dello schermo sul pc tra l’altro compatibile solo con notebook Xiaomi.

In termini di sicurezza invece anche qui l’unico brand a offrire qualcosa di serio è Samsung con Knox che protegge a 360° i propri dati personali. Inoltre è presente una chicca per cui non si può spegnere lo smartphone se non è stato sbloccato lo schermo, impedendo di fatto a eventuali malintenzionati di non permetterci di rintracciarlo tramite i vari servizi di geo-localizzazione da remoto. Speriamo che gli altri brand si allineino presto.

In conclusione

La ColorOS di Oppo e la OxygenOS sono le più reattive e scattanti, non hanno praticamente mai un impuntamento e la loro interfaccia funziona bene anche su smartphone di fascia più bassa. Soprattutto la ColorOS di Oppo, che tra l’altro fra le 4 è anche la più giovane, ha raggiunto e superato la OxygenOS sotto alcuni aspetti e funzionalità, pur mantenendo un peso complessivo il più contenuto fra tutte.

All’opposto la One UI di Samsung che è quella più pesante in termini di memoria occupata e il motivo è che si tratta di un’interfaccia matura e decisamente ricca di funzionalità, a volte anche troppo e questo comporta logicamente un peso più importante, anche sulla RAM e quindi capitano più spesso lag che affliggono soprattutto gli smartphone di fascia più bassa. Ha delle chicche come la modalità Dex che nessun altro ha, al netto di Motorola che però è ancora molto acerba, che la rende completa un po’ per tutti

In ultimo la MIUI 12.5 un’interfaccia anch’essa molto ricca a tratti quanto la One UI ma che si porta dietro una importante confusione tra le varie voci, bug più o meno importanti e una dose di pubblicità e bloatware e per questo sicuramente la meno curata.