Quella che sembrava destinata a diventare una delle bufale più colossali della storia recente degli smartphone, è arrivata ad una svolta determinante, che ovviamente riserva nuove sorprese. Stiamo parlando di Turing Phone, uno smartphone annunciato oltre un anno fa e che avrebbe dovuto arrivare ai suoi acquirenti prima di Natale.

Con una serie di rinvii, dovuti prima al cambio di sistema operativo da Android a Sailfish OS e poi al cambio di sede di Turing Robotic Industries (TRI), dagli Stati Uniti alla Finlandia, siamo arrivati alla nuova data di consegna, che scade domani.

Le spedizioni di Turing Phone sarebbero dovute iniziare entro la fine del secondo trimestre ma con una mossa a sorpresa, visto il silenzio che ha accompagnato i tanti sostenitori in questi mesi, Turing ha inviato una mail nella quale asserisce che le spedizioni partiranno il 12 luglio.

Nella mail è presente il link ad un video, girato da un fortunato utente che ha potuto provare Turing Phone in anteprima, nel quale si vede il dispositivo nella colorazione Dark Wyvern che fa girare Sailfish OS 2.0. Parlando di TRI non potevano però mancare le sorprese.

Nella mail viene e chiaramente specificato che si tratta di una unità dimostrativa e che gli utenti sono invitati a fornire il loro feedback per migliorare le funzionalità dello smartphone. Dal video infatti non emerge nessuna delle tanto decantate funzioni di sicurezza e quella che si vede sembra una versione liscia di Sailfish OS senza alcuna personalizzazione.

Per ripagare la fiducia degli utenti, solamente quelli che hanno pre ordinato (e quindi già pagato NdR) il Turing Phone riceveranno la versione definitiva dello smartphone, senza alcun sovrapprezzo. La cosa che dovrebbe fare felici gli acquirenti è che la versione finale monterà uno Snapdragon 820 invece del vetusto Snapdragon 801 e qui le cose tornano a farsi fumose, come è accaduto troppo spesso in questo progetto.

Non è chiaro se gli utenti dovranno restituire il primo esemplare e quando arriverà il modello finale, visto che si parla di un generico “prima della fine del 2016”. Chi nel frattempo ha avuto un ripensamento, e obiettivamente sarebbe difficile dargli torto, può comunque chiedere un rimborso che TRI promette di elaborare in 24 ore.

Staremo a vedere nelle prossime settimane come si evolverà quella che ormai sta diventando una delle saghe più curiose degli ultimi anni.