Non sembra destinata a giungere ad una conclusione la vicenda legata a Turing Robotics Industries e al tanto atteso Turing Phone, uno smartphone pensato per essere resistente dal punto di vista fisico e dotato di un software che lo renda inattaccabile da hacker e malintenzionati.

A tre mesi dall’ultimo aggiornamento, legato al presunto spostamento della sede produttiva in Finlandia, in uno stabilimento precedentemente di proprietà di Nokia, della società statunitense si sono praticamente perse le tracce. Ufficialmente il cambio di nazione era avvenuto per la maggior tutela alla privacy fornita dalle leggi finlandesi ma secondo il sindaco della città di Salo, la cittadina dove si trova la nuova fabbrica di TRI, il dialogo tra le due parti è ancora in fase embrionale.

In precedenza TRI aveva ritardato il lancio di Turing Phone, che originariamente doveva essere disponibile per Natale del 2015, a causa del cambio di sistema operativo. Era stato infatti abbandonato Android Lollipop per passare a Sailfish OS di Jolla, considerato più sicuro del robottino verde.

Le consegne sarebbero dovute iniziare ad aprile ma sono passati due mesi e di Turing Phone, stranamente potremmo dire, non ci sono ancora notizie. Qualche giorno sulla pagina Facebook della compagnia è comparso un messaggio che indicava la fine di giugno come probabile data di presentazione dello smartphone, ma ormai sono in pochi a credere alle affermazioni rilasciate da TRI.

Si fa sempre più strada l’ipotesi che il mercato degli smartphone non vedrà mai dal vivo il Turing Phone e il suo LiquidMorphium, la particolare lega metallica di cui avrebbe dovuto essere realizzato lo chassis dello smartphone.

Il mercato sentirà la mancanza di un ennesimo smartphone “bidone” che promette mari e monti salvo poi essere smentito dalle prove su strada, ammesso di riuscire ad arrivarci alla strada?

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