La legge sui brevetti, originariamente pensata per proteggere le invenzioni, non va assolutamente bene per l’attuale settore tecnologico. Un dispositivo elettronico può includere fino a 250.000 brevetti sul design e sulle funzioni. Con la legge in vigore è possibile brevettare un’icona o una animazione, rendendo difficile il compito degli sviluppatori.

E le pene in caso di infrazione dei brevetti a volte azzerano gli utili prodotti con i nuovi dispositivi, finendo con il rallentare la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie. Questo, sostanza, il pensiero di Samsung, che a dicembre dello scorso anno ha inoltrato una petizione, appoggiata da molti colossi del settore, affinché la Corte Suprema degli Stati Uniti riveda il sistema con cui sono applicate le normative in materia di brevetti.

L’attuale regolamentazione, se non attualizzata, porterebbe inevitabilmente ad un aumento dei costi, ad una riduzione degli investimenti nei settori Ricerca & Sviluppo, e ad un calo delle vendite. La conferma della sentenza emessa nel caso che vede coinvolte Apple e Samsung, andrebbe, secondo molti, a contrastare con lo spirito originario della legge, pensata per stimolare l’innovazione e per premiare le idee più interessanti.

Secondo Samsung e i suoi sostenitori non dovrebbe essere possibile ottenere brevetti in maniera così facile e le pene per le infrazioni non dovrebbero raggiungere la portata di quelle finora comminate. È fuori discussione il fato che l’ufficio brevetti dovrebbe essere più parco nel proteggere concetti, componenti di design o tecnologie troppo generiche, come invece è accaduto finora.

Alla base dell’attuale Guerra dei brevetti ci sono molte dispute basate a pulsanti, forme, gesture o modalità d’uso che non dovrebbe essere possibile brevettare in quanto troppo generiche. Chi dovesse possedere un brevetto per uno smartphone rettangolare, con gli spigoli stondati e qualche pulsante in varie posizioni, potrebbe vivere di rendita per intere generazioni in quanto si tratta di elementi troppo comuni e presenti in qualsiasi smartphone.

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