Torniamo oggi, 6 Maggio 2016, sulla recensione di Asus Zenwatch 2, dopo che è stato lanciato ufficialmente sul mercato italiano ma soprattutto a seguito dell’aggiornamento ad Android Wear 1.4 su base Marshmallow. Quest’ultimo infatti porta diverse migliorie tra cui la capacità di realizzare chiamate in vivavoce bluetooth, approfittando della presenza dell’altoparlante di sistema integrato. Nel video a seguire il nostro focus e una veloce rivalutazione del prodotto a mesi di distanza dalla prima recensione. Successivamente la nostra recensione aggiornata.

Focus dopo aggiornamento ad Android Wear 1.4

Asus Zenwatch 2 è il primo vero smartwatch entry level, ha una buona qualità costruttiva ma alcune piccole rinunce per mantenere basso il prezzo. Certo in un 2015 in cui più o meno tutti sono passati agli schermi circolari, la scelta di rimanere sullo squadrato potrebbe rivelarsi azzardata. Le carte vincenti di questo prodotto sono Android Wear ed un prezzo di lancio fissato a 149 € per la versione più piccola. Ecco come si è comportato nel nostro test.

Video recensione di Asus Zenwatch 2

Confezione e ricarica

La confezione di vendita è semplice ma ben fornita. E’ presente un alimentatore da parete da 0,1 A con cavetto removibile. La connessione all’orologio per la ricarica avviene tramite connettore magnetico ed è risultata veramente molto rapida, circa 50% in 30 minuti. Il fatto che sul connettore non ci sia una basetta vera e propria, potrebbe portare a qualche problema nel trovare un posto adatto in cui posizionare l’orologio durante il caricamento, Motorola con il suo Moto 360 ha forse escogitato la soluzione migliore in assoluto.

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Hardware e materiali

Asus Zenwatch 2 non rappresenta un’evoluzione lato hardware, rispetto al suo predecessore. Anzi, lo scotto di un prezzo quasi dimezzato si paga con materiali meno nobili e l’assenza del sensore di battito cardiaco. L’orologio arriva sul mercato in due diverse dimensioni: 49.6 x 40.7 e 45.2 x 37.2  con spessore di 10,9 mm e cinturino rispettivamente da 22 o 18 mm.

A protezione dello schermo c’è un Gorilla Glass 3 curvo, contornato da un frame in acciaio. Anche questo modello arriva con vistose cornici attorno al display, con vernice riflettente a trama concentrica al di sotto del vetro. La scelta del brand è evidentemente quella di mantenere la linea stilistica, ma mezzo centimetro per ogni lato ci sembra esagerato, anche perchè il risultato è quello di avere un orologio troppo grande.

La scocca posteriore è in policarbonato ma garantisce la certificazione IP67 (diversamente da quanto detto erroneamente in video). Sulla parte inferiore è presente un microfono per la rimozione del rumore di disturbo e due grandi fori che svolgono la funzione di uscita altoparlante, nascosto all’interno ma non utilizzabile in questa versione di Android Wear.

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Sulla destra del frame è incastonato esattamente al centro il tasto di controllo, ha un buon feedback alla pressione ma a livello estetico non ci è piaciuto. A fianco è presente il microfono principale per l’interazione vocale.

Il cinturino nel modello di test è in vera pelle ma davvero molto rigido e poco confortevole, quasi fastidioso sui bordi. L’aggancio è comunque ben realizzato e pensato per resistere nel tempo.

Come già anticipato, non c’è il sensore di battito cardiaco, mentre il resto delle caratteristiche tecniche non si discostano dai competitor: Snapdragon 400 da 1,2 GHz, 512 MB di RAM e 4 GB di spazio di archiviazione. Il monitoraggio dell’attività è affidato ad accelerometro a 6 assi e giroscopio.

Display

Il display è una unità AMOLED da 1,63 pollici (1,45 nella versione più piccola) con risoluzione 320 x 320 (280 x 280 con quadrante da 45). Un po’ troppo bassa per uno schermo così grande e meno piacevole alla vista rispetto ai competitor. Le qualità dell’amoled emergono soprattutto quando il display rimane attivo ma in standby, mostrandoci l’ora in bianco su sfondo completamente nero. Per contro sotto il sole si fa fatica a leggere ed il pannello appare con il classico effetto azzurrino che caratterizzava le unità di qualche anno fa sugli smartphone.

La luminosità non è automatica e risulta molto forte nelle ore serali, ma adeguata ad un utilizzo all’aperto, sempre evitando la luce diretta del sole.

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Batteria e Autonomia

Finalmente un comparto in cui Zenwatch 2 riesce a superare i competitor. Non abbastanza per arrivare ai due giorni pieni con utilizzo medio, ma con un po’ di attenzione e rinunciando di tanto in tanto al display always on, arriveremo alla sera del secondo giorno. La capacità è di 400 mAh nella versione grande, che scendono a 300 nella variante piccola. Quest’ultima, pensata per un pubblico femminile, dovrebbe verosimilmente durare qualcosina in meno, ma non troppo, considerando il display più piccolo.

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Software

A bordo di Asus Zenwatch 2 troviamo Android Wear 1.4 basato su Marshmallow. E’ sempre il solito sistema operativo che si articola in due ambiti: portare le notifiche al polso e interagire vocalmente con Google Now.

Non ci soffermiamo troppo su questo aspetto, e vi consigliamo di approfondire il funzionamento di Android Wear leggendo la recensione di Motorola Moto 360 2015 e Huawei Watch , piuttosto vi vogliamo parlare dei punti forti di Zenwatch 2 in questo comparto.

Curiosamente le carte vincenti di Zenwatch 2 non sono al suo interno ma nelle applicazioni proprietarie dedicate, che si possono scaricare gratuitamente dal PlayStore. In particolare Asus Zenwatch Manager e ZenWatch FaceDesigner permettono un controllo completissimo sulle funzionalità e sulla personalizzazione grafica.
Bellissima la possibilità di customizzare le watchfaces esistenti ma ancor più interessante è la seconda app, che permette di creare il nostro quadrante personale potendo scegliere ogni singolo elemento del design. Fantastico!

Ma non è finita, abbiamo anche Remote Camera, Remote Link, Kit Strumenti telefono, Music, Flashlight e Wellness; tutte app ben realizzate e proprietarie che permettono il controllo remoto dello smartphone. Come sempre ASUS riesce a dare qualcosa in più della concorrenza sotto questo punto di vista.

Funzioni telefoniche

Dopo l’aggiornamento tanto atteso ad Android Wear 1.4, su base Marshmallow abbiamo a disposizione le funzionalità telefoniche in vivavoce bluetooth. Zenwatch 2 è infatti equipaggiato con 2 microfoni per il rilevamento sonoro e soppressione dei rumori di disturbo e con un piccolo altoparlante di sistema.

La trasmissione avverrà tramite protocollo bluetooth compatibile dallo standard 4.0 in poi, senza la seppur minima latenza e con buonissima qualità. Il nostro interlocutore ci potrà percepire senza alcuna fatica e la qualità dell’audio catturato sarà direttamente proporzionale alla distanza a cui si troverà l’orologio mentre stiamo parlando.

Al ricevimento di una chiamata potremo rispondere direttamente dallo smartwatch, oppure potremo rispondere normalmente da telefono e poi girare la chiamata sul wearable tramite l’app telefonica dello smartphone, esattamente come si fa per cuffiette o auricolari bluetooth.

Se vogliamo chiamare un nostro contatto passando dall’orologio ci basterà pronunciare “OK Google” seguito dal nome del contatto o dal numero telefonico, partirà la chiamata con priorità all’orologio. In alternativa potremo accedere alla rubrica con una serie di swipe verso sinistra, selezionare il contatto desiderato e “tappare” sull’azione di chiamata. Durante la conversazione, poi, sarà possibile attivare un piccolo tastierino numerico, mettere in pausa, regolare il volume in uscita e terminare la chiamata.

L’aspetto che più ci ha stupito è l’immediatezza e la facilità con cui si entra in confidenza con il sistema, non capiterà molto spesso di telefonare direttamente dall’orologio ma in quelle occasioni troverete utile e comoda la funzionalità.

Conclusioni

Asus Zenwatch 2 è uno smartwatch dichiaratamente entry level, come tale va giustamente a limare gli aspetti secondari di un device di questo tipo: non c’è il sensore di battito cardiaco e la scocca posteriore è in policarbonato. Nel contempo però vengono salvaguardati gli elementi che contano, come il processore, la batteria ed il display.

Certo uno schermo più definito sarebbe stato auspicabile, così come un cinturino più comodo (non dimentichiamoci che comunque costa 150/180 euro, non proprio bruscolini) tuttavia in linea generale non ci sono evidenti problemi da segnalare. A livello estetico non ci ha convinto un granchè, è davvero impegnativo da indossare, soprattutto dopo aver provato la discrezione di Moto 360 2015.

Dopo l’aggiornamento software ad Android Wear 1.4, con l’abilitazione delle funzioni telefoniche, è stato aggiunto un particolare non di poco conto che premia ulteriormente la direzione intrapresa da Asus, ossia creare un prodotto equivalente al modello passato, con un costo praticamente dimezzato e il supporto alla crescita di Android Wear.

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Obiettivo centrato, purtroppo rimangono anche i difetti di Zenwatch 1, cioè ergonomia al limite, un display con risoluzione bassa ed una forma che fin da subito ha catturato minori attenzioni rispetto al più classico quadrante circolare.

Asus Zenwatch 2 è disponibile a: Nessuna offerta al momento

E sullo store ufficiale ASUS a 179 Euro

Pagella

7.0
Ergonomia
8.0
Hardware
8.5
Software
7.5
Display
7.0
Batteria
8.3
Qualità/Prezzo
7.5
Materiali
8.0
Esperienza Utente
8.3