Oggigiorno pensare ad un mondo senza Wi-Fi ci risulta quasi impossibile. Un meme piuttosto famoso (e vecchio) propone una frase con su scritto “dove c’è il Wi-Fi, c’è casa”, quasi ad indicare come questa particolare tecnologia abbia per noi un significato tanto profondo quanto quello della casa.

Se il Wi-Fi 6 è pensato per incrementare la banda a disposizione e il numero massimo di dispositivi connessi – per Huawei il Wi-Fi 6 sugli smartphone è inutile -, il gruppo che studia le successive versioni del protocollo sta studiando scenari in cui il Wi-Fi è in grado di percepire il nostro spostamento in casa.

Il Wi-Fi percepirà il nostro spostamento in casa

Infatti, secondo quanto dichiarato da Paul Nikolich, Presidente della commissione che si occupa dello standard ai colleghi di The Next Web, si sta lavorando affinché gli access point Wi-Fi siano in grado di conoscere i nostri spostamenti in casa (e non solo) tramite frequenze radio.

Ma non solo: il team di sviluppo di Wi-Fi.org, ovvero l’organizzazione che si occupa dei vari standard del Wi-Fi, sta lavorando affinché le prossime generazioni di Wi-Fi siano in grado di permettere alle automobili di “parlare fra di loro” in modo da evitare collisioni. Se, ad oggi, i sistemi di guida automatica si basano su telecamere sofisticate e sensori simili a radar, in futuro potrebbero basarsi su un inedito standard Wi-Fi per mantenere la giusta distanza di sicurezza e via discorrendo.

È ancora presto per stimare la data precisa su quando queste novità entreranno a far parte del caro vecchio Wi-Fi, ma è molto interessante scoprire su quali particolari progetti si sta spostando l’attenzione per i prossimi standard.