Chi questa estate ha trascorso qualche giorno di relax in montagna potrebbe avere avuto non poche difficoltà a sfruttare la connessione alla rete garantita dal proprio operatore telefonico.

Pare, infatti, siano numerose le zone a non essere coperte dalla rete dei vari operatori, con conseguenti inevitabili problemi per chi abita in tali luoghi o li frequenti per periodi limitati di tempo.

Uncem lo scorso mese ha avviato una mappatura delle aree non coperte e a tal fine ha chiesto ai Comuni di segnalare le zone in cui il segnale non c’è e, quindi, non è possibile telefonare o ricevere chiamate.

Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, ci ha tenuto a precisare che “Le compagnie telefoniche ci dicono di coprire il 95% della popolazione. Peccato che il restante 5% viva nel 15% del territorio del Paese. E questa ultima percentuale raddoppia se aggiungiamo aree sopra i 1.500 metri di altitudine dove non vi sono paesi, insediamenti. È gravissimo nessuno se ne occupi.

Secondo l’Uncem, lo Stato deve obbligare gli operatori telefonici ad ampliare le aree coperte, l’AGCOM deve consentire ai Comuni che desiderino acquistare ripetitori di installarli e inserirli sulla rete e, infine, nella programmazione relativa al periodo 2021-2027 è necessario sfruttare i fondi comunitari per recuperare risorse economiche da usare per i ripetitori telefonici.

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