Sebbene le ricerche confermino come Android sia molto più sicuro di iOS, anche per il robottino verde le vulnerabilità non mancano: persino dall’interno del Play Store, infatti, vengono periodicamente rimosse delle app contenenti malware.  Oggi vi parliamo di un report presentato da Cheetah Mobile Security, la nota software house che vende prodotti per la sicurezza informatica, la quale ha evidenziato come la maggior parte delle applicazioni contenenti malware viene diffusa attraverso market alternativi a quello di Google.

Per chi non lo sapesse, essi sono dei siti paralleli al Play Store (come ad esempio Aptoide), attraverso i quali si possono scaricare e installare moltissimi applicativi per Android, spesso gratuitamente. E’ proprio questo che attira milioni di utenti a frequentarli, ma non è raro che i software presenti nei suddetti portali siano infetti, dato che spesso non c’è nessun controllo.

La classifica dei paesi con più terminali infetti è la seguente: al primo posto si piazza la Cina con ben 1.5 milioni di device che presentano virus, seguita da India (1.1) e Indonesia (800mila). I malware più pericolosi sono i cosiddetti Root Trojan, che non vengono eliminati con un semplice reset di fabbrica e hanno accesso a molte informazioni riservate. E’ per questo che molte applicazioni di home banking non funzionano su dispositivi rootati.

Ci teniamo a precisare che questi dati sono stati forniti da un venditore di antivirus, che ovviamente ha tutto l’interesse ad enfatizzare le preoccupazioni dei consumatori. Tutte le suddette informazioni, dunque, vanno prese con le pinze, rimanendo consapevoli che i malware esistono ma che non sono sempre dietro l’angolo ad aspettarci.

Detto questo, la soluzione è sempre la solita: scaricate, se riuscite, solamente dal Play Store. In ogni caso, occhi aperti: se un’offerta vi sembra incredibile, forse è il caso di approfondire e verificare che non si tratti di un modo per diffondere un malware.

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