Il momento tanto temuto dagli utenti di WhatsApp si sta avvicinando: a breve la pubblicità arriverà nella più diffusa applicazione di messaggistica istantanea, tradendo quanto promesso sette anni fa dai suoi fondatori.

Il noto servizio, acquisito nel 2014 da Facebook per 18 miliardi di dollari, ha così trovato il modo di monetizzare e rientrare dell’ingente investimento, mostrando annunci pubblicitari nello Stato. Non dovrebbero dunque esserci fastidiosi banner pubblicitari visualizzati nelle chat, ma questo non toglie che molti utenti siano già sul piede di guerra.

Secondo Chris Daniels, vice presidente della compagnia, la nuova funzione permetterà alle attività commerciali di raggiungere più facilmente gli utenti di WhatsApp, sfruttando l’enorme mole di dati raccolta negli anni da Facebook. Gli utenti non ci stanno e minacciano di abbandonare in massa la piattaforma se arriverà realmente la pubblicità, per passare a soluzioni libere come Telegram.

Nel 2012 i fondatori di WhatsApp avevano promesso di non introdurre la pubblicità nella propria applicazione, dichiarando di non voler creare un’applicazione dedicata alla raccolta di informazioni personali. Molto emblematica quanto affermato sette anni fa:

In ogni compagnia che vende pubblicità, una fetta consistente del team di ingegneri dedica il proprio tempo a mettere a punto il sistema di raccolta dati, alla scrittura di un codice in grado di ottenere il maggior numero possibile di informazioni sugli utenti e sulle loro abitudini, verificando che tutto sia registrato e gestito correttamente. Alla fine della giornata il risultato di tutti questi sforzi è un banner pubblicitario leggermente diverso sul browser o sul dispositivo mobile.

Pensate di abbandonare WhatsApp quando arriverà la pubblicità, o trovate difficile convincere tutti i vostri contatti a fare la stessa scelta? Ritenete possibile che gli utenti prestino particolare attenzione a questa novità o pensate che sarà difficile far cambiare le abitudini alla gente? Il box dei commenti è a vostra disposizione.