La conferenza dedicata a Project ARA si è conclusa e tutte le informazioni relative al progetto di smartphone modulare sono finite in pasto alla stampa. Siamo quindi pronti a fornirvi tutte le ultime caratteristiche e curiosità riguardanti ARA.

Durante la giornata di ieri vi abbiamo parlato di Spiral 3, il terzo prototipo che vedrà la luce nel 2015, dell’applicazione ARA Manager, utile per gestire vari aspetti del dispositivo, e infine di ARTOS12, il primo Development Kit per Project ARA.

Oggi torniamo a parlare di Spiral 2, l’attuale prototipo di ARA che nel corso del 2015 raggiungerà il mercato portoricano. Le specifiche tecniche del dispositivo sono le seguenti:

  • Display HD (720p);
  • Doppia possibilità per il processore: Marvell PXA1928 o Tegra K1;
  • Fotocamera posteriore da 5 megapixel (con Spiral 3 si potranno raggiungere risoluzioni più elevate);
  • Porta micro USB;
  • Speaker audio;
  • Connettività 3G, Wi-Fi e Bluetooth (il 4G arriverà con Spiral 3).

Attualmente esistono 11 moduli funzionanti per Spiral 2 ma entro la fine dell’anno il numero sarà maggiore (si suppone attorno alle 30 unità).

Come già accennato, lo smartphone modulare prodotto da Google può contare su un’apposita app dedicata chiamata ARA Manager. Quest’ultima non sarà tuttavia l’unica ad essere preinstallata sul dispositivo. Gli ingegneri intendono infatti offrire all’utenza un ulteriore software denominato ARA Configurator.

Il compito di ARA Configurator sarà quello di consentire agli utenti la navigazione al’interno del Marketplace alla ricerca di nuovi moduli, i quali potranno venir salvati all’interno di una apposita sezione “preferiti” ed anche visualizzati a bordo di un endoskeleton virtuale. Oltre a ciò, si avrà la possibilità di applicare delle foto personalizzate sulle shell (gusci) dei moduli.

ARA Configurator potrebbe inoltre essere in grado di connettersi ai social network dell’utente per carpire le preferenze di quest’ultimo e consigliare una configurazione ad-hoc (scattate molte foto? L’app vi suggerirà un modulo fotocamera di alta qualità).

Una volta completato l’assemblaggio virtuale l’app mostrerà il prezzo totale e le caratteristiche complete del dispositivo che è stato appena creato.

Ma passiamo ora alla caratteristica principale di Project ARA: la personalizzazione. Ogni modulo è ricoperto con una shell la quale potrà (in futuro, quando il device sarà in commercio) essere ampiamente personalizzata con foto, fantasie colorate etc. Le immagini allegate a fine articolo chiariranno meglio delle mie parole questo aspetto.

Dal punto di vista prettamente hardware lo smartphone modulare può invece essere modificato già ora in ogni suo aspetto tramite l’innesto e la rimozione degli 11 moduli disponibili. Di seguito i principali:

  • ricevitore radio con annessa capsula auricolare e sensore di prossimità;
  • display 720p con annessi tasti per il volume e per l’accensione/spegnimento;
  • modulo fotocamera;
  • modulo Wi-Fi e Bluetooth;
  • caricatore USB;
  • modulo per il 3G;
  • SoC;
  • altoparlante;
  • batteria.

Paul Eremenko, capo del progetto ARA, ha affermato che persino il modulo batteria può essere rimosso in modalità “hot-swap”, ovvero senza spegnere il dispositivo. L’unica accortezza che bisogna osservare è quella di non impiegare più di 30 secondi durante la sostituzione.

Ma ora bando alle ciance e passiamo alle immagini. Buona visione.

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