Schermo eccezionale? Processore ultra-potente? Materiali di gran pregio? Niente di tutto questo rende il FairPhone un ottimo telefono. Ciò che lo rende speciale è la sua produzione, eticamente sostenibile. Proprio così: eticamente. Il produttore, l’olandese FairPhone B.V., si è impegnato a utilizzare solo materiali di provenienza certa e lavoro ben pagato e in condizioni umane.
Niente sfruttamento eccessivo di operai à la Foxconn, niente minerali provenienti dalle miniere i cui proventi vanno a finanziare le guerre in Africa, niente lavoro minorile. Si tratta di un prodotto fair, che potremmo tradurre sia con “giusto” che con “equo”. Un modo per mettere l’accento su un aspetto poco sentito e pubblicizzato nell’industria mobile e di cui si parla, purtroppo, meno di quanto si dovrebbe.
Il FairPhone è uno smartphone che non punta tutto sulle caratteristiche tecniche, comunque notevoli:
- display da 4.3 pollici con risoluzione qHD (960×540) protetto da vetro Dragontrail
- processore quad-core Mediatek MT6589M @1.2GHz
- 1GB di RAM
- 16GB di memoria interna
- slot microSD
- fotocamera posteriore da 8 megapixel e anteriore da 1.3 megapixel
- batteria da 2000mAh
- dual-SIM
- Android 4.2.2 con interfaccia open source sviluppata da Kwame Corporation
Non si tratta di specifiche all’ultima moda, ma sono più che sufficienti per un utilizzo normale. Se pensiamo che il dispositivo è eticamente sostenibile, poi, le caratteristiche acquisiscono tutt’altro sapore. Le fotografie che trovate in fondo all’articolo mostrano uno smartphone che appare solido, robusto e ben costruito. Il design non è estroso e risulta anonimo, ma funzionale.
Questa è davvero un’iniziativa lodevole che premia, per una volta, comportamenti corretti ed etici. Complimenti a FairPhone ed a chiunque ne abbia acquistato uno!