Google continua nel suo tentativo di rendere il Google Play Store il più sicuro possibile per gli utenti, garantendo accessibilità ad applicazioni verificate e controllate; il meccanismo di controllo ha però in questi giorni fatto due nuove vittime di successo, azione che ha lasciato alcuni dubbi ad alcuni utenti e in particolare allo sviluppatore: parliamo di Power Shade e Material Notification Shade.

Queste due app permettevano all’utente di personalizzare a piacimento le notifiche senza bisogno di root; qualche giorno fa, gli utenti che le avevano installate sono stati informati dal Google Play Protect del fatto che tali app erano state disattivate sullo smartphone a causa di possibili attività sospette.

Secondo AppBrain, però, le app sono state rimosse dal Play Store ancora lo scorso 29 dicembre, lasciando alcuni dubbi sull’efficienza di informazione da parte di Google verso gli utenti che le avevano installate.

Stando a quanto affermato dallo sviluppatore, le app sarebbero state segnalate dal sistema a causa di una libreria che era stata introdotta al loro interno, non realizzata da lui, e che svolgeva del lavoro dietro alle quinte cercando di visitare e recuperare contenuti da alcuni siti web. Lo sviluppatore ha detto di aver presentato ricorso e di essere pronto nel caso a ripubblicare le app sotto un altro nome e senza tale libreria, anche se così facendo andrebbe a perdere gli ingenti numeri di download (più di 500 mila per Power Shade e oltre un milione per Material Notification Shade) e recensioni.

Insomma, la questione è complessa e lo sviluppatore si sarebbe rifiutato di comunicare il nome della libreria o specificare meglio quale fosse il lavoro svolto dietro alle quinte. Secondo voi queste due app rappresentavano davvero un pericolo per gli utenti o Google ha commesso un errore?

Aggiornamento del 21 gennaio: le due applicazioni sono tornate disponibili sul Play Store e le librerie sospette sono state rimosse.