Da oggi è in vigore il nuovo decreto denominato “Uno contro Zero”, che permetterà ai consumatori di riciclare piccoli apparecchi elettrici ed elettronici ormai obsoleti, in modo più semplice rispetto a come doveva essere fatto prima. Basterà portare il vecchio dispositivo o elettrodomestico presso un punto vendita, senza l’obbligo ad acquistare un nuovo prodotto equivalente.

Il decreto Uno contro Zero, prevede dei limiti per quel che riguarda l’apparecchio da riciclare e il punto di ritiro; infatti la misura massima del dispositivo non dovrà superare i 25 centimetri e i punti vendita cui è destinato tale provvedimento devono avere una superficie di almeno 400 metri quadrati.

Tale provvedimento viene introdotto in un momento in cui i piccoli apparecchi elettrici ed elettronici sono sempre più soggetti ad un’obsolescenza rapidissima, causata dal forte progresso tecnologico, soprattutto nel campo dell’alta tecnologia. Basti pensare che il Consorzio Remedia, uno dei più grandi operatori no-profit italiani nella gestione dei RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), ha gestito durante il 2015 oltre 33.000 tonnellate di rifiuti tecnologici domestici, che hanno consentito un risparmio di acqua pari a 659.845 metri cubi e 205 mila tonnellate di emissioni CO2eq evitate.

Non bisogna dimenticare che, il riciclo permette anche un forte risparmio in termini di materie prime per il paese; Remedia ha contribuito a ridurre i costi in importazione di materie prime per un valore stimato di ben 16 milioni di euro.

Oltre queste motivazioni, il rilascio del decreto è stato spinto anche dal fatto che entro il 2019, l’Italia dovrà raggiungere uno degli obiettivi imposti dalla Commissione Europea: dovrà gestire l’85% del totale dei RAEE generati dalle famiglie italiane o il 65% delle apparecchiature immesse sul mercato.

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