Quando si parla di controlli sull’età online, il problema non è certo nuovo, da anni gli utenti inseriscono liberamente una data di nascita per accedere a piattaforme e servizi digitali, spesso senza che vi sia una reale verifica. Negli ultimi mesi però, Google ha deciso di spingere sull’acceleratore con sistemi di verifica basati sull’intelligenza artificiale, che dovrebbero garantire un accesso più sicuro e prevenire abusi; il risultato, almeno per ora, non sembra dei migliori visto che diversi utenti hanno segnalato di essere stati bloccati o limitati nella Ricerca Google perché erroneamente classificati come minorenni.

Il paradosso è evidente, in alcuni casi si parla di account attivi dal 2005, quindi appartenenti senza dubbio ad utenti oltre i 18 anni, che si sono ritrovati improvvisamente con restrizioni tipiche dei profili per minori.

Limitazioni inattese nella Ricerca Google per alcuni utenti

Il problema è emerso su Reddit, dove numerosi utenti hanno raccontato la propria esperienza; una volta scattata la segnalazione del sistema IA, il motore di ricerca limita l’accesso ad alcuni contenuti o funzioni, come se l’account appartenesse a un minorenne. Non si tratta dunque di un blocco totale della Ricerca Google, ma di limitazioni che incidono sulla normale esperienza d’uso, e che risultano particolarmente frustranti per chi utilizza da anni i servizi Google senza aver mai incontrato problemi simili.

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Non è la prima volta che accade qualcosa del genere, già al debutto dei controlli IA su YouTube molti utenti avevano denunciato problemi analoghi, con l’algoritmo che ringiovaniva artificialmente account chiaramente associati a persone adulte. La soluzione, almeno per ora, resta manuale: inviare a Google un documento d’identità o associare una carta di credito all’account, così da certificare la maggiore età.

È chiaro però che non tutti sono disposti a fornire ulteriori dati sensibili all’azienda, soprattutto considerando la mole di informazioni personali che Google possiede già.

Questi incidenti mettono in luce una verità difficilmente contestabile, l’intelligenza artificiale non è ancora pronta per gestire in autonomia processi delicati come la verifica dell’età; per un colosso come Google sarebbe infatti sufficiente analizzare la cronologia dell’account e altri segnali contestuali per stabilire se un utente sia effettivamente maggiorenne, senza dover arrivare a forzare procedure invasive. Il sistema attuale risulta dunque tutt’altro che perfetto, e rischia di minare la fiducia degli utenti più fedeli.

È probabile che Google continuerà a perfezionare il proprio sistema di verifica IA dell’età, anche sulla base dei feedback degli utenti; nel frattempo, chi si trovasse coinvolto in questi blocchi dovrà necessariamente ricorrere alla verifica manuale con documento o carta di credito, una soluzione scomoda che difficilmente farà felici gli utenti.

Il futuro dell’IA nel controllo dei contenuti rimane un campo in continua evoluzione, l’auspicio è che sistemi più intelligenti e meno invasivi possano presto sostituire quelli attuali, garantendo sicurezza senza compromettere l’esperienza d’uso degli adulti.