Sebbene i chatbot di intelligenza artificiale apparentemente sembrino essere tutti uguali e in grado di svolgere le medesime funzioni (al netto delle differenze nella potenza dei modelli linguistici), ci sono importanti differenze nell’interfaccia utente. L’interfaccia è in molti casi è in grado di fare la differenza, soprattutto quando si ricorre frequentemente all’AI.
Da questo punto di vista l’evoluzione di Gemini, ma anche di ChatGPT (per menzionare i due principali strumenti di intelligenza artificiale), prosegue anche con l’obiettivo di offrire agli utenti un’esperienza d’uso non solo più efficiente, ma anche comoda. In questa prospettiva va compresa la novità cui sta lavorando Google con Gemini e che presto potrebbe cambiare il modo in cui gli utenti gestiscono i contenuti generati dall’intelligenza artificiale.
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La sezione My Stuff di Gemini
All’interno della versione beta 16.33.64 dell’app Google per Android, infatti, è stata individuata una sezione chiamata “My Stuff”. Questa area dovrebbe consentire di raccogliere in un unico spazio immagini e video creati con Gemini, rendendo più semplice recuperarli senza dover scorrere manualmente la cronologia delle chat.



La sezione di Gemini sembra ispirarsi alla “Library” di ChatGPT, che permette di gestire i contenuti multimediali generati dall’utente separandoli dalle conversazioni. Se confermata, la novità rappresenterebbe un cambiamento importante per Gemini, che oggi non offre un archivio dedicato e costringe gli utenti a cercare tra i messaggi. Con la sezione My Stuff l’esperienza d’uso di Gemini migliorerebbe, semplificando l’organizzazione dei media e rendendo più immediata l’accessibilità ai materiali creati con l’AI.
Una nuova schermata principale
Parallelamente Google starebbe testando anche una nuova schermata principale per Gemini. La futura interfaccia potrebbe proporre suggerimenti rapidi per attività frequenti come la generazione di immagini e video o l’avvio di conversazioni in tempo reale tramite Gemini Live. Si tratta di un’ulteriore mossa che avvicinerebbe l’esperienza d’uso di Gemini a quella offerta da ChatGPT, che già integra scorciatoie e funzioni simili nella propria app.