Negli ultimi anni, chiunque utilizzi Facebook con una certa regolarità avrà notato un aumento, talvolta davvero esasperante, di contenuti di bassa qualità all’interno del proprio feed; ora Meta riconosce finalmente (e pubblicamente) che il problema esiste, annunciando nuove misure per contrastarlo. Una novità attesa da tempo che, come vedremo, rappresenta solo il primo passo in un percorso che si preannuncia lungo e tutt’altro che semplice.
Meta vuole fare pulizia su Facebook
Come precisato dall’azienda, il feed di Facebook non sempre offre post nuovi e coinvolgenti che piacciono agli utenti, un’ammissione che arriva insieme alla promessa di “prendere provvedimenti” per migliorare la situazione; in particolare, Meta ha intenzione di penalizzare quei creatori che condividono post caratterizzati da didascalie lunghe, distraenti o, peggio ancora, irrilevanti rispetto ai contenuti mostrati.
Chi utilizzerà questi stratagemmi per forzare l’engagement infatti, non solo vedrà ridursi la propria visibilità organica ma, dettaglio non da poco, perderà anche l’accesso agli strumenti di monetizzazione; una mossa che punta a disincentivare pratiche scorrette e a premiare invece la produzione di contenuti originali e autentici.
Non si tratta però dell’unica novità, Meta ha dichiarato di voler adottare un approccio “più aggressivo” anche contro le cosiddette reti di spam, ovvero gruppi di account che coordinano il coinvolgimento falso tramite commenti, like e condivisioni di massa. In questi casi, la visibilità dei commenti sarà ridotta in maniera significativa e, nei casi più gravi, le pagine coinvolte verranno direttamente rimosse dalla piattaforma.
Tra le novità in fase di test c’è anche un’interessante funzione che consentirà agli utenti di votare negativamente i commenti, in modo completamente anonimo, per segnalarli come “non utili”. Un sistema che, se implementato correttamente, potrebbe aiutare a pulire i thread di discussione da spam e messaggi irrilevanti, senza esporre chi decide di segnalare.
Tuttavia, è importante sottolineare che Meta, almeno per il momento, evita accuratamente di affrontare uno dei problemi più insidiosi degli ultimi tempi: lo spam generato tramite intelligenza artificiale.
Come molti sapranno, negli ultimi mesi il feed di Facebook è stato invaso da contenuti insensati e bizzarri generati dall’IA, si tratta di post creati con l’unico scopo di raccogliere like, commenti e condivisioni, spesso con l’aiuto dell’algoritmo stesso di Facebook che ne amplifica la visibilità.
Al momento però, l’aggiornamento di Meta non menziona esplicitamente questo tipo di contenuti, una lacuna che non passa inosservata, anche considerando l’enorme impatto che lo spam basato su IA ha avuto sul degrado della qualità complessiva del feed.
Va detto che i contenuti generati dall’intelligenza artificiale non sono gli unici a peggiorare l’esperienza utente, molti di voi avranno probabilmente notato anche la diffusione di post che riciclano screenshot da Reddit, vecchie notizie su celebrità o post che invitano semplicemente a commentare “amen” o a risolvere operazioni matematiche elementari, tutti espedienti finalizzati unicamente ad aumentare l’interazione senza offrire alcun reale valore.
Tutto questo si inserisce in un contesto più ampio, il tentativo di Meta di rendere Facebook nuovamente appetibile per i giovani adulti, una fascia demografica da anni in costante calo sulla piattaforma; basti pensare che recentemente è stata reintrodotta una scheda dedicata ai contenuti degli amici, una scelta che Mark Zuckerberg stesso ha descritto come un ritorno alle origini del “Facebook originale”.
Eppure come spesso accade, tra l’annuncio di buone intenzioni e la loro concreta realizzazione il passo non è affatto breve, nonostante l’impegno dichiarato il problema dello spam, soprattutto quello alimentato dall’intelligenza artificiale, richiederà probabilmente interventi molto più incisivi e prolungati nel tempo.
Gli utenti dovranno dunque pazientare ancora un po’ per vedere se davvero il social network riuscirà a ripulirsi e a offrire un’esperienza più genuina e meno esasperante; una sfida complessa ma, per il futuro stesso di Facebook, assolutamente cruciale.
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