A novembre dello scorso anno Google ha rilasciato la Developer Preview 1 di Android 16 e circa un mese dopo la Developer Preview 2, permettendo agli utenti più smanettoni di cominciare a farsi un’idea di ciò che la futura versione del robottino porterà con sé. Vi abbiamo già riportato le primissime novità introdotte, abbiamo visto che la prossima versione del sistema operativo che muove i nostri smartphone vedrà probabilmente la luce prima del previsto, ma abbiamo anche visto come Gemini potrebbe ricevere nuove interessanti funzionalità, come l’azienda abbia iniziato i lavori per lo sviluppo della funzione “ottimizzazione ricarica”, o ancora come la prossima versione del robottino permetterà alle app di bloccare eventuali strumenti di scrittura IA.

In seguito poi, a fine gennaio, Google ha finalmente avviato il rilascio della Beta 1 di Android 16 e oggi, grazie al lavoro svolto da Mishaal Rahman, diamo uno sguardo ad alcune novità lato sicurezza.

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Android 16 introduce la Modalità di Protezione Avanzata

Con l’arrivo di Android 16 sempre più vicino, Google si prepara a rafforzare ulteriormente la sicurezza del suo sistema operativo, introducendo una nuova funzione denominata “Advanced Protection Mode”. Gli utenti attenti alla privacy e alla protezione dei propri dati avranno senza dubbio notato come, nel corso degli ultimi anni, l’azienda di Mountain View abbia lavorato incessantemente per offrire strumenti sempre più efficaci contro le minacce informatiche, e questa nuova funzionalità non fa eccezione.

La Modalità di Protezione Avanzata è progettata specificamente per offrire un livello di sicurezza più elevato, andando ad agire su diverse aree critiche del sistema. Secondo quanto riportato, questa funzione limiterà le installazioni di app provenienti da fonti sconosciute, impedendo quindi agli utenti di installare APK scaricati manualmente al di fuori del Google Play Store (una pratica che, sebbene comune tra gli utenti più esperti, comporta rischi significativi in termini di malware e sicurezza dei dati).

Nello specifico, il toggle “consenti da questa fonte“, che si trova seguendo il percorso Impostazioni -> App -> Accesso speciale alle app -> Installa app sconosciute, risulta disabilitato in seguito all’attivazione della Modalità di Protezione Avanzata e, cliccando su di esso, il sistema mostra un apposito avviso con il quale informa l’utente che “Questa azione non è consentita perché la Protezione avanzata è attiva per il tuo dispositivo“.

Google insomma, sembra voler spingere sempre più gli utenti a utilizzare esclusivamente il proprio store ufficiale, tuttavia ciò non significa che il sideloading sparirà del tutto: la protezione avanzata sarà un’opzione attivabile e disattivabile, quindi gli utenti che vorranno mantenere la libertà di installare applicazioni esterne potranno comunque farlo, pur dovendo affrontare qualche passaggio in più per disattivare la protezione.

Un altro aspetto interessante è la prevenzione della connettività 2G, alcuni di voi potrebbero ricordare come vi avessimo già riportato alcune informazioni sui rischi derivanti da questa tipologia di connettività l’estate scorsa; Android 16 dunque bloccherà questa connettività, riducendo di fatto il rischio che gli utenti vengano ingannati e si connettano a reti 2G non autorizzate progettate per la sorveglianza.

In ultimo, la Modalità di Protezione Avanzata in Android 16 abilita Memory Tagging Extension (MTE) per le app, ovvero una funzionalità che protegge dai bug di sicurezza della memoria nelle app Android. Allo stato attuale si tratta di un’opzione abilitabile seguendo il percorso Impostazioni -> Sicurezza -> Opzioni sviluppatore -> Memory Tagging Extension sui dispositivi compatibili, resa appunto opzionale da Google in quanto potrebbe causare impatti sulle prestazioni, circostanza che gli utenti del programma di protezione avanzata sono probabilmente disposti ad accettare.

Come sempre dunque, la sicurezza rimane una delle priorità per Google, soprattutto considerando l’aumento esponenziale delle minacce informatiche negli ultimi anni; la Modalità di Protezione Avanzata mira proprio a ridurre i rischi derivanti da app dannose, attacchi phishing e malware, garantendo che solo software verificato e sicuro possa essere installato sui dispositivi Android.

La Modalità di Protezione Avanzata è ancora in fase di sviluppo e potrebbe essere integrata nelle prossime versioni beta di Android 16 (lo sviluppatore menzionato in apertura infatti ha operato per vie traverse per poterla utilizzare), non è chiaro al momento se Google apporterà ulteriori modifiche o se questa funzionalità verrà estesa anche a versioni precedenti del sistema operativo tramite un aggiornamento di sicurezza. Sarà sufficiente attendere per saperne di più.