Nell’ultima settimana si è parlato spesso di Android 16, l’iterazione 2025 del sistema operativo del robottino verde che Google dovrebbe battezzare con il nome Baklava mettendo fine a una tradizione lunga 15 anni.
Non solo tempistiche (in anticipo) di rilascio e nome però: stanno infatti iniziando ad emergere una serie di funzionalità che dovrebbero debuttare proprio con la prossima versione di Android. Una di queste riguarda il trade-in del vecchio dispositivo (ovvero la permuta) quando un utente vuole passare a un modello più recente, con l’obiettivo di semplificarne la procedura e quindi velocizzare il processo di verifica. Scopriamo tutti i dettagli.
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Spunta un’altra novità che potrebbe debuttare con Android 16
L’aumento dei prezzi degli smartphone a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, ha spinto i produttori (e i negozi) a offrire il servizio di permuta (trade-in) del vecchio dispositivo durante l’acquisto di uno nuovo. In cambio, l’utente riceve uno sconto (in forma di rimborso) e/o un credito da sfruttare sul negozio stesso. Spesso c’è anche la super-valutazione dell’usato.
L’aspetto che fa tentennare gli utenti dallo sfruttare questa possibilità, tuttavia, risiede nell’attuale complessità della stessa: inseriti i dati del dispositivo e ricevuta una stima del valore dell’usato, potrebbero volerci settimane per scoprire se effettivamente lo smartphone inviato in permuta sia idoneo e, soprattutto, se “valga” quanto stimato in precedenza.
In tal senso, nelle ultime ore, è emersa quella che potrebbe configurarsi come un’ulteriore novità che vedremo con Android 16, sistema operativo che potrebbe arrivare molto in anticipo con tante novità, anche sul fronte della sicurezza.
Pare infatti che il team di sviluppo stia lavorando per implementare una nuova funzionalità chiamata Trade-in mode, qualcosa di pensato in maniera simile alla Modalità di riparazione introdotta sui Pixel con Android 14 QPR1 ma con un funzionamento molto diverso: a differenza della modalità di riparazione, utile quando un utente deve mandare lo smartphone in assistenza, questa nuova modalità per il trade-in semplificherà la procedura per dare uno smartphone in permuta quando si acquista un nuovo smartphone Android.
Perché il processo di permuta è così lungo?
Per analizzare meglio i dettagli di questa novità work in progress, dobbiamo fare un passo indietro e chiederci come mai il processo di permuta sia così lungo. I motivi sono molteplici:
- Il numero di ispezioni: più sono i dispositivi da ispezionare, più tempo ci vorrà; certo, in caso di dispositivi rotti o non funzionanti, l’ispezione sarà rapida; nel caso di dispositivi funzionanti, c’è una lunga serie di test diagnostici da eseguire.
- La prima configurazione del dispositivo: una delle clausole dei programmi trade-in prevede che l’utente debba rimuovere tutti gli account e ripristinare il dispositivo alle impostazioni di fabbrica; ciò comporta che “l’ispettore” debba ri-configurare da zero lo smartphone prima di potere accedere agli strumenti di diagnostica; questa è un’ulteriore perdita di tempo, se pensiamo al numero di dispositivi da ispezionare.
La nuova “Trade-in mode” sfrutta modifiche a ADB
Il team di sviluppo vuole quindi risolvere questo problema e per farlo sta, appunto, lavorando a questa Trade-in mode. In realtà, sembra che questa modalità sfrutti modifiche ad ADB e non ad Android stesso.
ADB (Android Debug Bridge) è uno strumento essenziale per chi sviluppa app per Android o semplicemente per chi vuole interagire in modo più profondo con il proprio dispositivo.
In soldoni, è un “ponte” che permette di installare app, eseguire il backup, ripristinare il sistema, accedere alla shell (interfaccia a riga di comando) ed effettuare il debug di app su un dispositivo Android direttamente dal computer a cui esso è collegato.
Senza entrare troppo nel dettaglio, quando attivata, la Modalità di premuta andrà a rendere ADB accessibile nella prima schermata della configurazione guidata dello smartphone, semplificando l’esecuzione della diagnostica da parte dei tecnici. Questo accesso ad ADB sarà però “limitato” a un solo comando fino al termine della configurazione del dispositivo (che andrà anche a disabilitare l’accesso ad ADB).
Questa novità sarà effettivamente pronta per Android 16?
Il team di sviluppo sta effettivamente lavorando a questa Trade-in mode e, di conseguenza, nelle prossime settimane potremmo assistere a ulteriori modifiche, spesso evidenziate nelle patch rilasciate per la AOSP.
Non c’è una tempistica ufficiale per l’arrivo di questa funzionalità ma potrebbe essere ultimata in tempo per il debutto con Android 16, in modo da velocizzare il processo di permuta con la prossima generazione di flagship del robottino verde.