I Google Pixel sono ormai diventati una presenza fissa nel panorama degli smartphone Android di fascia alta (e non solo). Col passare degli anni hanno guadagnato sempre più consensi, ritagliandosi una nicchia di estimatori che ne apprezzano design, funzionalità esclusive e integrazione profonda con i servizi Google.
Ma qual è la ricetta del loro successo? Ce lo svela Rick Osterloh, Senior Vice President di Google a capo della divisione hardware, in una serie di interviste rilasciate a margine del lancio dei nuovi Google Pixel 9.
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La strategia dei Pixel è incentrata su innovazione e apertura a nuovi utenti
In un’intervista esclusiva con Ben Thompson di Stratechery, Osterloh chiarisce subito che l’obiettivo primario dei Pixel non è generare profitti colossali. Certo, trattandosi di un business, crescita e ricavi sono fondamentali, ma la vera missione è un’altra: essere all’avanguardia nell’innovazione dell’intelligenza artificiale applicata agli smartphone. I Pixel sono un po’ il ‘cavallo di Troia’ con cui Google vuole spingere al massimo sull’adozione dell’AI in ambito mobile.
Ma a chi si rivolgono questi smartphone? Osterloh spiega che in Google il mercato viene suddiviso in due grandi segmenti: quello sotto i 400 dollari, dove si concentra la maggior parte dei volumi di vendita Android, e quello premium sopra tale soglia, dominato da Apple con gli iPhone. Ed è proprio qui che i Pixel vogliono inserirsi, offrendo un’esperienza premium col marchio Google e ampliando così le opzioni per chi cerca il top.
È interessante sottolineare un dato condiviso da Osterloh: gran parte di coloro che scelgono un Pixel non provengono da altri brand della galassia Android come Samsung, bensì sono utenti che tornano sul mercato dopo un periodo di assenza o che abbandonano iPhone. Segno che i Pixel non puntano a cannibalizzare le vendite dei partner Android di Google, ma piuttosto ad aumentare la quota complessiva della piattaforma attirando utenti da altri lidi.
Tensor G4, un chip più “intelligente” che potente
Come abbiamo avuto modo di osservare in fase di presentazione, sui nuovi Pixel 9 debutta il chip Tensor G4, ultima evoluzione del SoC custom di Google. Che però, rivela Soniya Jobanputra del team Pixel, non è stato progettato per primeggiare nelle classifiche di potenza bruta o nei benchmark. L’approccio è stato completamente diverso: puntare sull’efficienza e sulle prestazioni in scenari d’uso reali, più che sui test sintetici. L’obiettivo era quello di soddisfare casi d’uso specifici, non battere la concorrenza nelle classifiche dei benchmark.
Sia chiaro, i Pixel 9 saranno comunque smartphone potenti e scattanti, in linea con quanto abbiamo imparato a conoscere con i Pixel equipaggiati con i chipset Tensor. Ma le loro vere potenzialità vanno ricercate nell’ottimizzazione software-hardware, più che nei numeri asettici. Molti sperano che il Tensor G5, il primo SoC progettato davvero da zero da Google, porterà ulteriori innovazioni in tal senso, ma al momento non ci sono conferme ufficiali su questo aspetto ma solo voci di corridoio.
Creare uno smartphone? Più difficile di quanto sembri
E a proposito di hardware, Osterloh ci tiene a ricordare quanto sia complesso realizzare uno smartphone, cosa che in Google hanno imparato col tempo. Il top manager spiega come all’inizio, con i primi Nexus, si pensasse fosse sufficiente combinare il marchio Google col design di un produttore partner. Ma poi hanno capito che per offrire la migliore esperienza possibile occorreva un controllo più stretto e diretto su ogni aspetto, dalla supply chain (catena di approvvigionamento) al marketing, passando per software e hardware.
Ciò ha richiesto enormi investimenti in Ricerca & Sviluppo, assunzione dei migliori talenti del settore e costruzione di una supply chain efficiente. Uno sforzo immane che solo Google poteva permettersi, ma a quanto pare ripagato dai risultati: i Pixel oggi sono tra gli smartphone Android più amati e apprezzati grazie alla loro integrazione perfetta col software, sebbene non brillino in quanto a numeri di vendite.
Il futuro è sempre più all’insegna dell’intelligenza artificiale
Guardando al futuro, Osterloh ribadisce come sia proprio l’AI il vero focus strategico di Google in ambito smartphone. I cellulari sono sempre più parte integrante della nostra vita quotidiana e dotarli di funzionalità “intelligenti” sarà fondamentale. Già oggi i Pixel brillano per le loro funzionalità esclusive legate all’intelligenza artificiale, dalla Gomma Magica alla traduzione in tempo reale. Ma questo, come sappiamo, è solo l’inizio.
Secondo il SVP di Google, i progressi nell’AI permetteranno agli smartphone di trasformarsi in veri e propri assistenti personali, in grado di anticipare le nostre esigenze e aiutarci in modo ‘proattivo’. I Pixel saranno in prima linea nell’implementare queste innovazioni, con l’obiettivo di rendere la vita delle persone più semplice e produttiva.
Il motivo per cui l’abbiamo fatto è che avevamo bisogno di mettere tutto il nostro impegno nel tentativo di innovare un’intelligenza artificiale il più velocemente possibile. Inoltre, quando abbiamo unito i due gruppi, abbiamo coinvolto una parte di Google Research nella nostra organizzazione. Stanno lavorando su argomenti di Intelligenza Artificiale Applicata e mettere insieme tutto questo ha davvero senso ora, data la nostra sensazione di urgenza nel cercare di migliorare la velocità complessiva dell’Intelligenza Artificiale per l’azienda, e abbiamo pensato che fosse il momento giusto. La tecnologia era allo stato in cui si poteva iniziare a costruire un sistema operativo di intelligenza artificiale, come se si potesse davvero iniziare a inserire i modelli nella progettazione del funzionamento del sistema operativo e del suo funzionamento.
La strategia dei Pixel secondo Rick Osterloh è quanto mai chiara: attirare nuovi utenti nell’ecosistema Android puntando sull’innovazione, specialmente in ambito AI, più che su potenza bruta e volumi di vendita. Un approccio diverso dalla concorrenza, ma che ad oggi sembra funzionare: i Pixel sono oggi tra i punti di riferimento nel settore degli smartphone premium, apprezzati dalla critica specializzata e dagli utenti, specialmente i più appassionati di tecnologia. Non resta che attendere i prossimi capitoli della saga per scoprire come evolverà ulteriormente la visione di Google per il futuro della telefonia mobile.
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