Tra i principali produttori di processori nel settore mobile vi sono senza dubbio TSMC e Samsung, che si danno battaglia per riuscire a strappare all’avversaria i clienti più importanti e Google ne è un esempio.

A quanto pare, infatti, il colosso di Mountain View avrebbe deciso di affidarsi a TSMC per i suoi processori con tecnologia a 3 nm, ciò in quanto Samsung ha riscontrato dei problemi nel proprio processo produttivo a causa dei quali i chip non sono in grado di garantire le prestazioni auspicate e consumano più energia del previsto.

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Google mette da parte Samsung e sceglie i chip di TSMC

Ricordiamo che Google da anni si affida a Samsung per la realizzazione dei processori Tensor, da utilizzare poi sui dispositivi della gamma Google Pixel ma le lamentele degli utenti per i surriscaldamenti riscontrati sugli ultimi modelli avrebbero spinto il colosso di Mountain View a scegliere TSMC per le prossime generazioni.

Ad oggi avrebbero deciso di puntare sulla tecnologia a 3 nm di TSMC già sette colossi del calibro di NVIDIA, AMD, Intel, Qualcomm, MediaTek, Apple e Google, che con Tensor G4 (la CPU della serie Google Pixel 9) dovrebbe salutare Samsung dopo una collaborazione che va avanti da diversi anni.

E così Google Tensor G5, ossia il processore che sarà usato sulla serie Google Pixel 10, potrà fare affidamento sulla tecnologia a 3 nm di TSMC e ciò significa che gli utenti dovrebbero poter contare su dispositivi capaci di gestire meglio il calore e le risorse senza rinunciare alle prestazioni.

Risale al 2022 l’introduzione da parte di Samsung Foundry del processo a 3 nm e, a distanza di due anni, il colosso coreano deve prendere atto che le aziende più importanti stanno passando a TSMC e ciò anche se quest’ultima ha aumentato il costo dei suoi chip, forte di un market share che supera il 60%.

Notevoli progressi dovrebbero essere garantiti dall’introduzione del processo a 2 nm, che Samsung ha in programma tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.