L’esplorazione dello spazio e la possibilità di stabilire comunicazioni anche fuori dall’orbita terrestre hanno sempre suscitato grande fascino nell’essere umano. Le grandi società tech lavorano incessantemente per migliorare la nostra capacità di comunicare e per approfondire la nostra conoscenza di quello che c’è oltre i confini. In questi giorni, Samsung è finita al centro del dibattito pubblico grazie a due particolari traguardi, raggiunti proprio nell’ambito della connessione satellitare.
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Samsung guida l’innovazione: i suoi dispositivi restituiscono fotografie dallo spazio di alta qualità
Cominciamo dalla notizia che vede protagonista il Galaxy S24, l’ultimo smartphone rilasciato da Samsung. Oltre a essere dotato di impressionanti funzioni basate sull’intelligenza artificiale, il dispositivo può contare su un reparto fotografico di tutto rispetto, che sembra in grado di restituire addirittura ottime fotografie satellitari.
Per dimostrare e promuovere le capacità del dispositivo, Samsung ha recentemente organizzato una vera e propria missione nello spazio, inviando quattro S24 Ultra in orbita e usandoli per scattare alcune stupende foto della Terra. Il gigante tecnologico coreano spesso propone campagne promozionali uniche per i suoi prodotti più recenti. Considerate le alte aspettative e le altrettanto ottime possibilità di successo del dispositivo, si tratta sicuramente di uno sforzo di marketing appropriato.
Secondo quanto raccontato in un rapporto di PetaPixel, i quattro Galaxy S24 Ultra sono stati inviati sullo spazio all’interno di uno scheletro leggero in fibra di carbonio, realizzato appositamente da Samsung per questa spedizione. L’azienda ha poi attaccato questi contenitori a dei palloni gonfiati ad idrogeno e ha lasciato volare gli smartphone.
I palloni hanno portato i telefoni a ben 36,5 chilometri di altezza, ovvero nella stratosfera. Sebbene non sia considerabile a tutti gli effetti “lo spazio”, è comunque tre volte al di sopra dell’altezza media a cui volano le compagnie aeree commerciali. In ogni caso, è abbastanza alto per vedere la curvatura della Terra.
Samsung ha lanciato questi palloni da quattro diverse località negli Stati Uniti tra il 25 gennaio e il 31 gennaio 2024: Los Angeles, Las Vegas, le montagne della Sierra Nevada e il Grand Canyon.
Le foto sono state catturate utilizzando la fotocamera principale da 200MP, l’obiettivo ultra-wide da 12MP e la fotocamera teleobiettivo con zoom 5x da 50MP. In totale, i quattro Galaxy S24 Ultra hanno impiegato meno di una settimana per completare il viaggio nello spazio e hanno scattato più di 150 foto ad alta risoluzione degli Stati Uniti occidentali. Oltre alla fotografia, Samsung si è distinta però anche in un altro settore di ricerca molto importante, quello della connessione satellitare.
Samsung e Starlink uniscono le forze per migliorare il futuro della comunicazione
Mentre Samsung si preoccupava di dimostrare la capacità dei suoi dispositivi di scattare ottime foto spaziali, un altro nome molto noto nel settore tech sfruttava i suoi smartphone per un progetto ancora più ambizioso.
La divisione che si occupa di connessione satellitare di SpaceX, Starlink, ha infatti raggiunto un importante traguardo nei suoi sforzi per fornire servizi telefonici direttamente dai satelliti proprio grazie a Samsung. Il CEO dell’azienda, Elon Musk, ha annunciato di aver raggiunto velocità di download di picco di 17 Mbps per la connettività satellite-telefono utilizzando un “telefono Samsung non modificato“.
Questo test ha quindi restituito la velocità più elevata fino ad ora mai registrata per la connessione satellitare diretta su uno smartphone standard, senza alcun hardware speciale. Elon Musk ha parlato di questi interessanti risultati su X, rivelando che il modello di Samsung in questione era un Galaxy S21 Ultra da 128GB.
Questa notizia dimostra ancora una volta la capacità di Starlink di sfruttare i satelliti commerciali esistenti e i dispositivi non modificati per nuovi servizi di comunicazioni satellitari. La compagnia, tra l’altro, ha lavorato negli ultimi mesi con T-Mobile per sviluppare questa capacità che, se applicata su larga scala, potrebbe fornire chiamate di base e messaggistica in aree remote senza cellulare.
Certo, i limiti della trovata sono più che evidenti. 17 Mbps sono sufficienti per chiamate vocali utilizzando i protocolli esistenti, mentre per le videochiamate potrebbero essere decisamente pochi. Applicazioni che richiedono molti dati non sarebbero praticabili, ma questa scoperta potrebbe comunque essere sfruttare per implementare sistemi salvavita con esigenze di connessione minime, come per le emergenze in mare o in luoghi veramente isolati.
In effetti, la stessa Samsung e diversi altri produttori hanno già promesso che la connessione satellitare diretta sarà sempre più presente nei loro futuri dispositivi.