Lo scorso anno Google ha annunciato Privacy Sandbox per Android, un insieme di tecnologie che punta a proteggere la privacy degli utenti fornendo, nello stesso tempo, alle aziende e gli sviluppatori tutti gli strumenti necessari per sviluppare le proprie attività digitali. Un’iniziativa che si pone come obiettivo quello di affrontare e regolare il precario equilibrio che regna tra la tutela della privacy degli utenti e la volontà di mantenere intatte le possibilità di accesso a contenuti e servizi gratuiti, resi possibili dalle inserzioni pubblicitarie le quali, di fatto, rappresentano un elemento cruciale dell’infrastruttura del web moderno.
Nello scorso mese di febbraio Big G ha iniziato a rilasciare gradualmente la beta del programma Privacy Sandbox a una nicchia di dispositivi con Android 13 a bordo al fine di consentire a utenti e sviluppatori di toccare con mano la nuova soluzione ideata dal colosso.
Privacy Sandbox si basa su API che tutelano la privacy degli utenti evitando di implementare i cosiddetti identificatori cross-app che si occupano di tracciare e monitorare l’attività degli utenti al fine di mostrare pubblicità pertinente; bensì, la soluzione si occuperà di fare una stima delle inserzioni pubblicitarie compatibili con i nostri interessi e salvare la suddetta solo ed esclusivamente sul dispositivo dell’utente. Questa opzione non modifica in modo sostanziale le modalità di visualizzazione delle pubblicità sul web bensì offre un controllo granulare sulle tematiche delle inserzioni visualizzate, simile all’esperienza offerta attualmente da My Ad Center.
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Con Privacy Sandbox Google vuole farvi provare il proprio approccio alle inserzioni pubblicitarie
Ebbene, Google sembrerebbe pronta a intensificare gli sforzi in tal senso e ad aprire la beta del programma Privacy Sandbox a un numero crescente di utenti. Stando alle segnalazioni di alcuni, l’azienda starebbe inviando una notifica di sistema con la quale invita a partecipare alla beta di “Android’s ads privacy” affiancata dal seguente messaggio: “Android sta esplorando modalità più private per consentire alle app di mostrarti annunci“.
Una volta cliccata la notifica si verrà reindirizzati alla pagina dedicata al Privacy Sandbox nella quale troneggia un toggle con cui aderire al programma Beta. Inferiormente trova posto una breve spiegazione dell’iniziativa e i motivi per cui vale la pena partecipare.



Una volta abilitato, si otterranno “Interessi stimati da Android” e le relative “App che stimano gli interessi“. Il primo elenco potrebbe includere arte e intrattenimento, danza, notizie locali, film, attività all’aperto, immobili, azioni e obbligazioni. Le app che sfruttano le API di Privacy Sandbox “possono chiedere ad Android di utilizzare tali interessi per mostrare annunci più pertinenti“.
Sarà possibile bloccare un interesse in qualsiasi momento, con quest’ultimo che consentirà di fare lo stesso con le applicazioni che stimano i suddetti argomenti. L’uscita dal programma, sempre disponibile, comporterà la cancellazione immediata dei dati raccolti sul dispositivo nonché delle stime effettuate.
Fateci sapere se avete ricevuto la notifica di invito al programma beta di Privacy Sandbox e se accettereste di provare l’approccio di Google al futuro delle inserzioni pubblicitarie sul web.
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