Google Pay è il servizio del colosso di Mountain View dedicato ai pagamenti elettronici e pochi istanti fa è stato annunciato agli utenti italiani un importante aggiornamento dei relativi Termini di servizio aggiuntivi. Le novità oggetto di comunicazione puntano essenzialmente ad una maggiore chiarezza e diventeranno efficaci a far data dal prossimo 17 maggio 2022, per questo motivo torna utile andare a conoscerle in anticipo.

A pochi giorni dal rinnovamento dell’icona del servizio, che ne preannuncia la trasformazione in un vero e proprio portafoglio digitale completo, andiamo a vedere quali altri cambiamenti caratterizzeranno il futuro prossimo di Google Pay.

Google Pay: quali aggiornamenti ai Termini di servizio aggiuntivi

Prima di entrare nel merito dei cambiamenti apportati, partiamo dal riepilogo delle modifiche ai Termini di servizio aggiuntivi di Google Payments (più conosciuto come “Google Pay“) così come prospettato da Big G:

  1. Aggiornamenti generali per migliorare la leggibilità
    Sebbene i nostri Termini aggiuntivi restino pur sempre un documento legale, abbiamo fatto del nostro meglio per agevolarne la comprensione. Abbiamo riorganizzato o riscritto alcuni argomenti in modo che siano più semplici da trovare e da capire.
  2. Nome e indirizzo legali del fornitore del servizio
    Abbiamo inserito il nome e l’indirizzo fisico della persona giuridica che fornisce il nostro servizio di pagamento.
  3. Maggiore chiarezza sulle modalità di cancellazione del servizio di pagamento
    Abbiamo aggiunto ulteriori informazioni sulle modalità con le quali puoi cancellare il tuo servizio di pagamento.
  4. Maggiore chiarezza sulla relazione tra questi Termini aggiuntivi e gli altri termini e norme di Google
    Abbiamo chiarito meglio la relazione tra i Termini di servizio aggiuntivi di Google Pay/Google Payments, l’Informativa sulla privacy di Google Payments e i Termini di servizio di Google.
  5. Archiviazione degli elementi
    Abbiamo chiarito che l’archiviazione degli elementi non correlati ai pagamenti, come le carte fedeltà, le tessere dei programmi a premi, i pass per il trasporto pubblico e le carte d’imbarco, è regolata dai Termini di servizio di Google e non dai Termini di servizio aggiuntivi di Google Pay/Google Payments.

Analisi delle novità

Poste queste basi, vediamo più da vicino il significato di ciascuna di queste modifiche:

  1. Questo aggiornamento investe l’intero documento: pur conservando lo stesso natura di documento legale, Google dice di aver svolto un lavoro di semplificazione e riorganizzazione al fine di renderlo più facilmente comprensibile da parte degli utenti. In effetti, leggendo la nuova versione del documento e confrontandola con quella attualmente in vigore si nota l’utilizzo di una terminologia più chiara e un’organizzazione degli argomenti più adeguata.
  2. Questo cambiamento salta subito all’occhio: mentre la versione attuale del documento non dice nulla in proposito, quella in vigore dal mese prossimo statuisce subito che «Google Payments (noto anche come “Google Pay”) è un servizio fornito da Google Ireland Limited (“Google”, “noi” o “ci”), con sede a Gordon House, Barrow Street, Dublin 4, Irlanda».
  3. Quella relativa alle modalità di cancellazione del servizio di pagamento è un’altra modifica fondamentale. Anche qui il documento attualmente in vigore non fornisce alcun chiarimento, laddove la nuova versione mette subito in chiaro nell’Introduzione che l’utente ha due vie per cancellare Google Pay: contattare Google (i contatti da usare sono disponibili a questo link) e seguire la procedura guidata linkata.
  4. Come si evince dalla stessa denominazione di “Termini di servizio aggiuntivi”, essi non sono esaustivi, in quanto presuppongono che l’utente accetti anche e innazitutto i Termini di servizio di Google, i quali regolano aspetti di importanza significativa come il diritto di recesso, la garanzia legale di conformità e tanto altro: ragioni per cui Google apporta modifiche ai servizi, preavviso agli utenti, «archiviazione e utilizzo di elementi quali carte fedeltà, tessere dei programmi a premi, pass per il trasporto pubblico, carte d’imbarco e altri elementi non correlati a pagamenti». Il tutto con la precisazione che in caso di conflitto tra Termini generali e Termini aggiuntivi di Google Pay, sono i secondi a prevalere. Inoltre, sebbene non faccia parte dei termini di servizio, riveste grande importanza l’Informativa sulla privacy di Google Payments, la quale «descrive la modalità con cui Google gestisce i dati di pagamento dell’utente».
  5. Insomma, «archiviazione e utilizzo di elementi quali carte fedeltà, tessere dei programmi a premi, pass per il trasporto pubblico, carte d’imbarco e altri elementi non correlati a pagamenti» non sono regolati dai Termini di servizio aggiuntivi di Google Pay, bensì da quelli generali di Google.

Come detto in apertura, i nuovi Termini di servizio aggiuntivi di Google Pay, consultabili in anteprima a questo link, entreranno in vigore a partire dal 17 maggio 2022. Fino a tale data, continueranno ad essere applicati i Termini di servizio leggibili a questa pagina.

La versione più recente dell’applicazione Google Pay per Android è disponibile al download dal Google Play Store cliccando sul badge sottostante.

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