Big G, come del resto altri colossi del mondo tech, ha dovuto di recente affrontare diverse verifiche e cause legali, legate alla sua posizione dominante sul mercato. In realtà spesso le motivazioni possono essere altre, ad esempio di recente vi abbiamo riportato di un contenzioso legato ai brevetti, ma in questo caso si tratta praticamente del classico abuso di posizione dominante. Un concorrente europeo di Google Shopping ha avviato una causa multimiliardaria nei confronti del colosso, vediamo di cosa si tratta.

Google viene accusata di aver manipolato i risultati di ricerca in favore dei propri servizi di shopping comparativo

La causa è stata avviata dal servizio di comparazione prezzi svedese PriceRunner, che chiede a Google un risarcimento di 2,1 miliardi di euro per aver causato danni sia ai consumatori europei, che all’azienda stessa e a tutti i servizi concorrenti di shopping comparativo. Secondo l’accusatore infatti, Google avrebbe violato le leggi antitrust dell’Unione Europea abusando della propria posizione dominante nel mercato: a subirne le conseguenze sarebbero sia le aziende concorrenti, ma anche i consumatori, i quali avrebbero pagato cifre maggiori del dovuto durante gli acquisti online. Poiché la violazione è tuttora in corso, l’importo del risarcimento aumenta di giorno in giorno, stimando un valore complessivo finale ben superiore.

Il CEO di PriceRunner, Mikael Lindahl ha dichiarato quanto segue:

“Abbiamo citato in giudizio Google per quasi 2,1 miliardi di euro. Ovviamente stiamo cercando un risarcimento per il danno che Google ci ha causato nel corso di molti anni, ma vediamo anche questa causa come una lotta per i consumatori che hanno sofferto enormemente per la violazione delle leggi sulla concorrenza da parte di Google negli ultimi quattordici anni e ancora oggi”.

 

“Questa è anche una questione di sopravvivenza per molte aziende imprenditoriali europee e di opportunità di lavoro nel settore tecnologico. Se ai giganti della tecnologia americana, attraverso una posizione di mercato quasi pari a un monopolio, è consentito fare esattamente ciò che vogliono e manipolare i mercati, possiamo quasi certamente contare sul fatto che molte aziende tecnologiche in Europa saranno colpite ben oltre il mercato dello shopping comparativo a fuoco oggi”.

Tutto ciò scaturisce dal fatto che il motore di ricerca di Google ha una quota di mercato superiore al 90%, trovandosi quindi in una posizione dominante; questo abuso è già stato contestato a Big G in diverse occasioni, ricordiamo per esempio la multa record di 4,3 miliardi da parte della UE, ma procedimenti analoghi sono stati intrapresi anche in India e Corea del Sud. L’accusa è sempre la stessa, ovvero aver sfruttato il proprio “monopolio” per favorire i propri servizi a discapito di quelli concorrenti. La decisione che prenderà la Commissione Europea in merito, potrebbe mettere in seria difficoltà Google visto che, dando ragione a PriceRunner, si innescherebbe una serie di richieste di risarcimento danni da parte di svariati concorrenti europei nel campo dei servizi di comparazione prezzi.