Ads Blocker è solo una delle tante applicazioni malware che sono finite sul Play Store di Google – e su numerosi smartphone. Installando questa applicazione, infatti, le persone credevano di aver finalmente trovato una soluzione per bloccare tutte quelle pubblicità che invadono il display. Peccato, però, che l’app in questione non faceva altro che raddoppiare gli annunci mostrati sullo schermo, raccogliendo spesso falsi clic sugli annunci in modo da garantire ai produttori un maggior introito.

E’ quanto scoperto dalla società di sicurezza informatica Internet Malwarebytes, i cui ricercatori hanno poi affermato che questo è il tipo più comune di malware diffuso sugli smartphone e sui tablet Android che, nei casi meno gravi, può “semplicemente” infastidire l’utente bombardandolo di pubblicità. Nei casi più gravi, invece, un malware di questo tipo potrebbe anche rubare informazioni personali dallo smartphone.

In che modo un malware può attaccare lo smartphone?

In molti casi, malware di questo tipo non lasciano tracce, nel senso che è difficile riuscire a collegare l’insistenza degli annunci pubblicitari a un’applicazione pensata per bloccare del tutto le pubblicità. Come comportarsi, dunque, quando ciò accade? A rispondere alla domanda sono stati gli stessi ricercatori, che hanno offerto una serie di suggerimenti e consigli da seguire.

Stando a quanto riferito da Adam Bauer, ricercatore di sicurezza per Lookout, il malware può attaccare lo smartphone in due modi. Nel primo caso, l’app malware richiede una serie di autorizzazioni per l’accesso a informazioni sensibili.

Nel caso di Ads Blocker, queste autorizzazioni sembravano davvero che avessero un qualcosa a che fare con il blocco degli annunci pubblicitari, ma lasciavano anche che l’app venisse costantemente eseguita in backgroud per mostrare agli utenti annunci anche quando questi utilizzavano applicazione non correlate.

Nel secondo caso, invece, il malware sfrutta le vulnerabilità dello smartphone, ottenendo l’accesso a informazioni sensibili dandosi privilegi di amministratore. Ciò elimina la necessità di ottenere l’autorizzazione degli utenti, semplificando, quindi l’esecuzione del malware senza che gli utenti si accorgano della sua presenza sul dispositivo.

Come capire se lo smartphone è stato infettato da un malware?

Sul vostro smartphone potrebbe essere installato un malware se si verificano i seguenti fenomeni:

  • Vengono mostrati costantemente annunci pubblicitari, indipendentemente dall’app che state utilizzando;
  • Dopo aver installato un’app, la sua icona scompare immediatamente;
  • La batteria si scarica molto più velocemente del solito;
  • Notate applicazioni che non avete mai personalmente installato sullo smartphone.

Cosa si rischia quando sullo smartphone è installato un malware?

Oltre a infastidirvi mostrandovi in modo insistente gli annunci pubblicitari, lo scopo di un malware di questo tipo è quello di sottrarvi informazioni private come le credenziali bancarie, il numero di telefono, l’indirizzo e-mail, l’elenco dei contatti e le informazioni sullo smartphone o comunque sul dispositivo utilizzato.

Gli hacker possono anche utilizzare malware per raccogliere e vendere le informazioni di contatto, fino a quando non sarete invasi da robocall e messaggi spam, senza poi considerare la possibilità di inviare messaggi di testo ai vostri contatti contenenti link per installare altri malware.

Come proteggersi dai malware?

Se desiderate proteggervi dai malware, dovreste anzitutto ricordare di aggiornare costantemente il vostro smartphone all’ultima versione disponibile. Gli aggiornamenti Android, infatti, spesso correggono delle vulnerabilità e possono impedire al malware di funzionare.

In secondo luogo, potreste considerare di installare un antivirus, tenendo però in considerazione che applicazioni del genere potrebbero rallentare il vostro smartphone e richiedere alcune autorizzazioni per individuare comportamenti dannosi. Alcune applicazioni molto affidabili sono Malwarebytes, Norton, Lookout e Bitdefender.

Infine, potreste evitare di installare applicazioni Android da store di terze parti. Queste applicazioni non vengono esaminate da Google e possono più facilmente introdurre sullo smartphone dei software dannosi.