Nuovi problemi legali in vista per Google: dagli Stati Uniti arriva la notizia secondo cui gli investigatori dell’antitrust hanno deciso di prendere di mira i piani del colosso di Mountain View di eliminare gradualmente i cookie di tracciamento di terze parti.

Un gruppo di 15 procuratori generali, guidato da quello del Texas, nei giorni scorsi ha apportato delle modifiche alla denuncia promossa ai danni di Google per includere un caso più dettagliato contro l’azienda statunitense, andando a ricomprendere anche l’uso strategico del browser Google Chrome con riferimento a dei recenti aggiornamenti sulla privacy che, con la scusa di proteggere meglio i dati personali degli utenti, potrebbe rafforzare la posizione di mercato del colosso di Mountain View.

Google Chrome e i nuovi problemi per il colosso di Mountain View

La controversia si concentra principalmente sulla tecnologia di Google per il targeting degli annunci sul Web: i procuratori generali sostengono che l’azienda abbia sfruttato il suo potere nella ricerca, nei video in streaming e in altri mercati per eliminare le piattaforme pubblicitarie indipendenti, costringendo così le piccole imprese e i media a utilizzare il suo sistema.

In questo sistema viene fatto rientrare anche “Privacy Sandbox“, ossia uno strumento che dovrebbe sostituire i cookie di tracciamento invasivi di terze parti con un sistema più limitato ideato da Google e che, secondo i procuratori generali che hanno deciso di agire nei confronti del colosso di Mountain View, potrebbe essere usato in modo distorto per rendere il sistema pubblicitario di Google molto più attraente per gli inserzionisti, ai danni di quelli della concorrenza.

In sostanza, l’accusa è che con Privacy Sandbox il colosso di Mountain View non ponga fine alla profilazione degli utenti o alla pubblicità mirata ma metta il suo browser al centro del monitoraggio e del targeting.

Un portavoce di Google ha respinto categoricamente le nuove accuse, aggiungendo che l’azienda si difenderà in tutte le sedi per dimostrare la correttezza del proprio operato.