Da quando WhatsApp ha comunicato della possibilità di una sinergia con Facebook – che lo ricordiamo, non avrebbe coinvolto l’Unione Europea – si è assistiti ad un’impennata di download delle principali app concorrenti, Telegram e Signal su tutte.

Da quel momento WhatsApp è corsa ai ripari cercando di chiarire i contorni della vicenda nel più breve tempo possibile per arginare quella che poteva essere, e a tratti lo è stata, una migrazione di massa. La rassicurazione “del giorno” è stata affidata a Twitter e riguarda la crittografia end-to-end, uno dei cavalli di battaglia dell’app della galassia Facebook.

Con un breve video, WhatsApp sottolinea che “i tuoi messaggi personali sono protetti dalla crittografia end-to-end e questo non cambierà mai”. In altre parole, per chi non avesse mai sentito parlare di crittografia end-to-end, il sistema fa in modo che i messaggi scambiati attraverso l’app di messaggistica possano essere letti solamente da mittente e destinatario.

Nessun altro, nemmeno WhatsApp, può intercettare e leggere il contenuto delle conversazioni dal momento che le chiavi crittografiche sono generate, e poi custodite, dai e nei dispositivi coinvolti. Va detto che la crittografia end-to-end non è mai stata al centro della recente contesa, piuttosto incentrata sul travaso di dati in direzione di Facebook.