Era il 2014 quando Facebook investì 19 miliardi di dollari per acquisire WhatsApp, già all’epoca la principale applicazione di messaggistica istantanea presente sul mercato. Gli utenti in quel momento erano circa 500 milioni e in quasi sette anni sono quadruplicati, arrivando all’impressionante cifra di due miliardi.

Le origini

All’epoca dell’acquisizione i due fondatori, Jan Koum e Brian Acton, avevano rassicurato gli utenti, affermando che la privacy era scritta nel DNA dell’applicazione e che nessun dato, oltre al numero di telefono, sarebbe stato chiesto agli utenti, né tantomeno archiviato sui server dell’applicazione.

Facebook però ha cercato nel tempo vari modi per riuscire a monetizzare dall’applicazione, sfruttare le centinaia di milioni di utenti, a partire dal 2016 quando è iniziata la condivisione dei dati di WhatsApp con il colosso dei social network. All’epoca agli utenti era concessa la possibilità di disabilitare la connessione tramite una semplice impostazione guidata, ma le cose sono radicalmente cambiate.

Un paio di anni fa uno dei fondatori aveva ricordato che le cose non erano andate esattamente secondo quanto preventivato, ammettendo di aver venduto la privacy dei propri utenti per denaro, sostenendo di dover convivere  con la cosa ogni giorno della sua vita.

Cosa cambia

Come vi abbiamo riportato solo qualche giorno fa, WhatsApp ha cambiato le policy legate alla privacy. I nuovi termini costringono l’utente a condividere i propri dati non solo con Facebook ma anche con produttori associati di terze parti, come Onavo o CrowdTangle, compagnie dedita all’analisi dei dati, oltre che con Facebook Payments.

In particolare verranno condivisi il nome del profilo e la relativa immagine, l’indirizzo IP utilizzato per la connessione, il numero di telefono e la lista di contatti, i log dell’applicazione e i messaggi di stato.

Il tutto è chiaramente specificato nei nuovi termini di utilizzo e nell’informativa sulla privacy che possono essere consultate direttamente all’interno dell’applicazione. Come recitano le nuove condizioni, che entreranno in vigore a partire dal prossimo 8 febbraio, le informazioni condivise saranno utilizzate per migliorare l’offerta dei servizi di Facebook e dei propri partner.

Perché WhatsApp cambia?

Dopo sette anni Facebook ritiene che sia giunto il momento di monetizzare con WhatsApp, grazie a una immensa base utenti che difficilmente abbandoneranno l’app anche se le cose dovessero cambiare. Facebook vuole trasformare WhatsApp in un servizio di e-commerce, come testimoniano i primi testi che sono in corso in India.

Grazie ai dati raccolti Facebook, e i suoi partner commerciali, potranno offrirvi annunci pubblicitari mirati, e questa volta non sarà possibile rifiutare lo scambio. O accettate di condividere i vostri dati, ricevendo in cambio dei suggerimenti che potrebbero essere di vostro gradimento, o vi cercate una alternativa.

La scelta, che potrebbe sembrare pericolosa, arriva nel momento migliore, con WhatsApp che è troppo radicata nella nostra cultura perché sia possibile pensare di abbandonarla. Quante volte avete pensato di passare alla concorrenza (Telegram o Signal, giusto per citare i competitor più famosi) ma avete abbandonato l’idea perché tutti i vostri contatti hanno continuato a utilizzare WhatsApp?

Se però tenete davvero alla vostra privacy e potete permettervi di abbandonare WhatsApp, questo è il momento per farlo? In questi giorni infatti visualizzerete la schermata visibile a inizio paragrafo, che per il momento può essere nascosta, ma che entro l’8 febbraio dovrà essere presa in considerazione: accettate le nuove politiche di gestione della privacy di Facebook o cancellate l’account. Non ci sono vie di mezzo.

[Aggiornamento]

Con una nota diffusa da un portavoce di WhatsApp, la compagnia spiega che le modifiche ai termini di servizio non riguarderanno gli utenti europei, protetti dal GDPR, il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali.

La conferma arriva anche da Niamh Sweeny, Director of Policy for WhatsApp EMEA, in un tweet:

Oggi, Facebook non usa le informazioni del tuo account WhatsApp per migliorare le tue esperienze con i prodotti Facebook. Qualora in futuro decidessimo di condividere tali dati con le aziende di Facebook per questo scopo, lo faremo solo dopo aver raggiunto un accordo con la commissione per la protezione dei dati irlandese.

Per il momento dunque è scongiurato il pericolo di vedere i propri dati personali condivisi con Facebook, ma non è escluso che la società stia già lavorando per trovare un accordo che le permetta di farlo in un prossimo futuro.