Sono tante e variegate le conseguenze a cui Huawei sta facendo fronte da ormai svariati mesi per colpa del ban USA, come ad esempio la necessità di vendere il brand HONOR oppure di mettere in piedi un sistema operativo proprietario – HarmonyOS – per sopperire alla mancanza del supporto ai Google Mobile Services (GMS).

HarmonyOS al servizio di altre aziende

A seguito della presentazione del sistema operativo proprietario durante la HDC (Huawei Developer Conference) 2019, a settembre di quest’anno il colosso cinese ha presentato HarmonyOS 2.0, la versione del sistema operativo che è anche disponibile in versione beta privata per alcuni sviluppatori cinesi.

Richard Yu, uno degli executive più importanti dell’azienda, durante una recente intervista, ha dichiarato pubblicamente che Huawei si rende completamente disponibile ad offrire HarmonyOS come sistema operativo per tutte le compagnie di smartphone cinesi che potrebbero avere qualche difficoltà ad ottenere la licenza per utilizzare i Google Mobile Services e quindi integrare il Play Store (e non solo).

Yu, infatti, non nasconde che, nel caso in cui un’azienda fosse bloccata dagli USA – la famosa Entity-List su cui è finita Huawei -, la compagnia cinese si posizionerebbe di fianco a loro per renderle indipendenti dai servizi mobile di Google e quindi non vedere il loro mercato vaporizzarsi a seguito di una decisione presa dal governo americano.