Telegram sta continuando a crescere e ha raggiunto i 500 milioni di utenti attivi, ma simili numeri iniziano a diventare “preoccupanti” dal punto di vista economico. Il servizio è sempre stato gratuito e continuerà a esserlo, ma da qualche parte il denaro dovrà arrivare: andiamo a scoprire le parole del fondatore Pavel Durov.

Telegram inizia a costare troppo e ha bisogno di entrate

Altre novità in arrivo per Telegram, dopo quelle introdotte dall’aggiornamento alla versione 7.3. Il fondatore Pavel Durov ha infatti scritto un lungo post per spiegare alcuni cambiamenti in arrivo, che toccano punti interessanti per il futuro dell’applicazione e del servizio.

Con 500 milioni di utenti attivi i costi di mantenimento dei server (e non solo) iniziano a diventare insostenibili. Secondo Durov un progetto di queste dimensioni ha bisogno di almeno qualche centinaio di milioni di dollari l’anno per andare avanti: mentre finora, per gran parte della storia di Telegram, i costi sono stati coperti dai suoi risparmi personali, è arrivato il momento di iniziare a guadagnare qualcosa.

Niente vendita come nel caso di WhatsApp, ha assicurato Durov, e niente chiusura del servizio: perché queste due cose siano possibili, Telegram inizierà a generare entrate a partire dal prossimo anno, “in conformità con i nostri valori e gli impegni che abbiamo assunto negli ultimi 7 anni” e in modo non intrusivo; il fondatore promette che la maggior parte degli utenti noterà a malapena qualche cambiamento.

Su Telegram arriva la pubblicità

Tutte le funzionalità attualmente gratuite rimarranno tali, ma ne saranno introdotte di nuove per il business e i cosiddetti “power user”: alcune di queste richiederanno risorse e saranno pagate da questi stessi utenti “premium”. Sarà inoltre introdotta della pubblicità, anche se Durov ci tiene a sottolineare che le funzioni relative alla messaggistica in sé resteranno senza annunci.

Telegram introdurrà infatti una sua piattaforma per la pubblicità all’interno dei canali pubblici, che si manterrà user friendly e rispettosa della privacy, e che prenderà il posto dei sistemi a volte utilizzati da terze parti (anche intrusivi). In questo modo sarà possibile coprire i costi dei server e del traffico, e la community ne ricaverà dei benefici: per esempio, gli autori di sticker premium potranno essere pagati per il loro lavoro.

Il fondatore di Telegram chiude il lungo post ribadendo che il servizio rimarrà indipendente e fedele ai propri valori. Aspettiamoci dunque importanti novità per il 2021 di Telegram, che con fondi aggiuntivi potrebbe migliorarsi ulteriormente. Siete contenti di questa notizia o siete un po’ preoccupati dai cambiamenti in arrivo? Fateci sapere la vostra.

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