Google affronta il delicato tema della privacy, introducendo i nuovi privacy sandbox, strumenti che rimpiazzeranno l’attuale sistema di tracciamento delle attività di un determinato utente. I nuovi strumenti per il tracking dell’utente volgeranno uno sguardo particolare alla privacy, al fine di rispettare tutte le regolamentazioni vigenti, mettendo un punto agli ormai obsoleti cookie.

Google Chrome e il futuro dei cookie, arrivano i Privacy Sandbox

In un post pubblicato da Google sul Google Italy Blog, si sono accesi i riflettori su quelli che saranno i nuovi strumenti utilizzati dai siti web per “tracciare” l’utente e le sue abitudini, attualmente conosciuti come cookie e sfruttati praticamente da qualsiasi sito web, applicazione per smartphone e per computer per mostrare banner pubblicitari pertinenti, basati sulla cronologia di ricerche, di navigazione e tanto altro. I cookie, in realtà, non si occupano soltanto di tracciare l’attività dell’utente ma sono utilizzati anche per altri motivi, come ad esempio per memorizzare la lingua preferita e mostrarla automaticamente durante la successiva visita al sito oppure per prevenire eventuali frodi. I cambiamenti in termini di privacy per quanto riguarda la legislazione europea (e non solo) hanno però motivato la necessità di trovare uno strumento innovativo e più attuale.

Nicola Roviaro, Head of EMEA Data Privacy Specialists di Google ha scritto “Sebbene i cookie siano parte integrante dell’architettura del web, oggi la loro tecnologia comincia a essere superata. La crescente attenzione rivolta al loro funzionamento, insieme alla richiesta di un maggiore controllo sul loro utilizzo, hanno portato allo sviluppo di nuove leggi sulla privacy in Europa e nel resto del mondo. “Privacy Sandbox” è un’iniziativa aperta e collaborativa che vede coinvolti esperti del web e di computer science, insieme ad aziende, associazioni di categoria, publisher e autorità di regolamentazione, con l’obiettivo di definire nuovi standard comuni per il web. Come parte di questo impegno a lungo termine, Google sta lavorando a una serie di innovazioni per creare un’esperienza online di alta qualità, supportata dalla pubblicità, e senza cookie di terze parti.”

Il team di Google sta collaborando insieme a tante altre aziende, per trovare una soluzione in grado di garantire la giusta privacy all’utente, pur non alterando le necessità degli investitori pubblicitari, guidate dai banner mostrati su siti ed app, che spesso sopravvivono quasi esclusivamente grazie ai ricavi ottenuti dai banner pubblicitari. Una delle proposte avanzate da Google è il Federated Learning of Cohorts (FLoC), strumento che si basa su algoritmi di machine learning che operano all’interno dei singoli dispositivi, senza però condividere dati personali all’esterno.

Google si sta impegnando quindi per sviluppare una valida alternativa ai cookie che prima di tutto possa permettere agli utenti di navigare su internet senza sentirsi “spiati”, ma che parallelamente consenta al marketing di sopravvivere e far sopravvivere tante realtà, grandi e piccole, a cui facciamo riferimento quotidianamente quando navighiamo in internet.

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