Quello dello sblocco del bootloader e dell’attivazione dei permessi di root è un argomento che sta “infastidendo” sempre di più i produttori di smartphone, che operano in maniera molto diversa. Se Google consente senza grossi problemi lo sblocco del bootloader sui propri dispositivi Nexus, altri produttori sono di pareri completamente opposti.

Tra questi troviamo, ovviamente potremmo dire, la new entry BlackBerry, che finora ha prodotto un solo dispositivo, BlackBerry PRIV. Il produttore canadese punta parecchio al settore business ed enterprise, dove la sicurezza è una priorità assoluta e dove i dispositivi “rootati” non sono ammessi.

BlackBerry afferma di non voler in alcun modo permettere né lo sblocco del bootloader né l’attivazione dei permessi di root su BlackBerry PRIV in quanto permetterebbero l’accesso ad aree sensibili del dispositivo mettendo gli utenti di fronte a gravi rischi per la sicurezza della propria privacy e dell’intera piattaforma.

BlackBerry PRIV ottiene il suo scopo andando a controllare il kernel all’avvio, monitorando le modifiche non autorizzate alle policy di SELinux, controllando i permessi di accesso ai vari filesystem ed impedendo alle applicazioni non autorizzate di ottenere permessi illimitati.

Per qualcuno questo potrebbe suonare come una sfida quindi nei prossimi mesi potremmo aspettarci qualche annuncio sulla riuscita delle operazioni da parte di qualche abile programmatore.
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