A quanto pare il Presidente Trump soffre di improvvise amnesie, o la sua famosa perdita di interesse per le cose gli ha fatto dimenticare quanto promesso la scorsa settimana. A margine del G20 infatti il presidente USA aveva promesso un alleggerimento della pressione verso Huawei, consentendo alle compagnie americane di riprendere le operazioni commerciali.

L’agenzia stampa Reuters è riuscita a visionare una mail inviata al proprio staff da John Sonderman, vicedirettore dell’ufficio per l’applicazione delle esportazioni del Dipartimento per il Commercio, è stato chiarito il concetto che qualsiasi compagnia voglia vendere a Huawei deve richiedere una licenza.

Tale richiesta, nel rispetto dell’inserimento di Huawei e di altre consociate nella Entity List, dovrà essere trattata con la presunzione del divieto, impedendo di fatto le transazioni commerciali. Ancora una volta dunque Trump dimostra di non avere le idee chiare e di lasciarsi trasportare dalla situazione, senza dar seguito alle proprie parole.

Ren Zhengfei, CEO di Huawei, afferma che la promessa di Trump è un bene per le compagnie americane, ma che la compagnia cinese è in grado di camminare da sola. Non ci sarà il tremendo impatto prospettato da molti e la compagnia uscirà dalla situazione più forte di prima, consapevole di dover ridurre la propria dipendenza dai paesi stranieri.

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Nonostante la situazione decisamente ingarbugliata, con la soluzione che sembra tutt’altro che prossima, Huawei continua a veder crescere il proprio valore, come testimonia la classifica rilasciata dalla società di valutazione inglese Brand Finance. Il colosso cinese figura al settimo posto nella Tech 100 del 2019, la lista delle 100 compagnie più importanti, un leggero passo avanti rispetto all’ottavo posto dello scorso anno.

Il brand cinese è valutato poco più di 62 miliardi di dollari, in una classifica che vede Amazon dominare davanti ad Apple e Google, con quattro compagnie cinesi nella top 10.