Il ban degli Stati Uniti dello scorso mese di maggio è stato senza dubbio uno dei momenti più complicati della storia recente di Huawei e ha inevitabilmente avuto un impatto significativo sulle vendite del colosso cinese, anche se forse meno pesante del previsto. Nel frattempo dalla Cina piovono certificazioni di nuovi smartphone 5G, con Huawei ancora una volta in prima linea.

Vendite ottime nel Q1 2019, battuta d’arresto nel Q2

Ad analizzare le vendite di Huawei nella prima metà dell’anno, per scoprirne l’andamento e l’impatto avuto dalla controversia con gli Stati Uniti, ci hanno pensato gli analisti di compagnie quali Gartner e Kantar.

Il report di Gartner Inc., in particolare, si concentra sui numeri di Huawei nel Q1 2019, che è stato un periodo decisamente positivo per il brand cinese. Il produttore ha spedito ben 58,4 milioni di device nel periodo di riferimento, con una crescita notevole del 44,5% su base annua. Nello stesso periodo il marker share complessivo di Huawei è stato pari al 15,7%. Il report in questione conferma il primato del colosso sudcoreano Samsung, che nel Q1 ha piazzato ben 71,62 milioni di device, anche se ha visto il proprio market share calare dal 20,5 al 19,2%. Apple rimane abbondantemente alle spalle di Huawei con 44,56 milioni di dispositivi spediti e un market share dell’11,9%.

Stando a quanto dichiarato da He Gang, vertice della divisione mobile di Huawei, la casa cinese è arrivata a piazzare ben 100 milioni di unità alla fine dello scorso mese di maggio. Nonostante questi numeri decisamente positivi, Huawei ha già dovuto ammettere che a causa del ban degli USA e dell’effetto negativo che ha avuto sulle vendite, non sarà in grado di conseguire il proprio obiettivo di strappare il primo posto nel mercato mobile a Samsung in tempi brevi.

Passando poi al report degli analisti di Kantar, in questo caso il periodo di tempo preso in considerazione è stato il Q2 2019 e non sono mancate le sorprese. Innanzitutto lo studio di Kantar mette in evidenza una crescita del market share di Huawei rispetto al Q2 2018 nei cinque principali mercati dell’Unione europea, vale a dire Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Italia. Un dato senz’altro positivo ma che merita di essere spiegato.

Rispetto al Q1 2019, infatti, Huawei ha perso l’1,9% nell’area EU5 e questo calo va additato esclusivamente al periodo tra maggio e giugno, in cui si è registrato addirittura un -9,0%. Una situazione alquanto prevedibile, trattandosi del periodo più caldo della vicenda relativa al ban. A trarre i maggiori vantaggi dall’indebolimento di Huawei, secondo Kantar, sono state soprattutto Samsung e Xiaomi, mentre le vendite di Apple ne hanno beneficiato in misura limitata.

Secondo Dominic Sunnebo, Kantar Consumer Insights Director, la maggior parte degli utenti Huawei non ha comunque accantonato del tutto l’acquisto di nuovi device del brand, ma lo ha semplicemente rimandato in attesa che la controversia con gli USA si chiuda definitivamente.

Secondo l’analista Guo Minghao, Huawei riotterrà la certificazione GMS di Google entro la fine di questo mese e proprio quell’evento dovrebbe segnare la svolta in termini di vendite in Europa. Lo stesso analista sostiene anche che Huawei sarà in grado di superare i 260 milioni di dispositivi spediti in tutto il mondo nel corso del 2019. Questo risultato sarebbe senza dubbio sensazionale, sia per via della vicenda con gli Stati Uniti, sia perché Yu Chengdong qualche mese fa aveva fissato l’obiettivo annuale a 250 milioni.

Otto nuovi smartphone 5G certificati in Cina, quattro sono di Huawei

La ripresa di Huawei passa anche attraverso il lancio di nuovi prodotti interessanti, con il 5G che è sicuramente uno dei temi più caldi del momento. Mate 20X 5G ha da poco esordito in Italia, ma Huawei sarebbe già concentrata sui prossimi modelli.

Secondo i media cinesi, infatti, l’ente di certificazione 3C avrebbe appena certificato sette o forse addirittura otto nuovi modelli 5G. Di questi ben quattro sarebbero attribuiti a Huawei, mentre gli altri sarebbero di Xiaomi, ZTE e Vivo. L’ottavo sarebbe di OPPO, che ha già rivendicato la certificazione di un proprio modello, anche se non sarebbe stata ancora resa pubblica.

Purtroppo di questi terminali per adesso non sono note altre informazioni, ma probabilmente non tarderanno a emergere.