Come tutti ormai saprete, il nuovo Huawei Mate 30 Pro non ha i servizi Google a causa dei problemi fra l’azienda cinese e gli USA: il colosso tecnologico aveva già da tempo pronta una risposta, i Huawei Mobile Services (HMS). Servono però tanti sviluppatori affinché l’ecosistema attorno a questi servizi possa svilupparsi a dovere ed è proprio per questo motivo che Huawei ha organizzato varie conferenze nelle Filippine, in Spagna, negli Emirati Arabi Uniti ed in Tailandia.

Sviluppatori da tutto il mondo sono stati invitati a collaborare per integrare HMS nelle proprie applicazioni, ma naturalmente non saranno lasciati allo sbaraglio: l’azienda cinese ha già costruito il primo Studio DigiX a Dubai, che fornisce equipaggiamenti completi e supporto tecnico, sulla scia dell’investimento da un miliardo di dollari nel programma Shining Star che incentiva gli sviluppatori malesiani.

I Huawei Mobile Services e l’ecosistema di applicazioni che li integra sono già disponibili su 570 milioni di dispositivi e gli sviluppatori che ci lavorano sono più di un milione: gli incentivi dell’azienda sono sicuramente molti, ma è innegabile come la risposta sia generalmente positiva, forse grazie anche alla semplicità fornita Developer Kit.

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