Dopo che l’amministrazione Trump ha deciso di impedire a Huawei e alle sue consociate di intrattenere rapporti commerciali con le compagnie americane, stanno circolando numerose ipotesi, basate su interpretazioni dell’ordine esecutivo firmato lo scorso 15 maggio.

Nelle ultime ore, in particolare, sta circolando in Rete una notizia secondo cui WhatsApp potrebbe non funzionare più sui dispositivi Huawei e HONOR. Allo stesso modo, anche Facebook e Instagram, tutte di proprietà della stessa compagnia, non sarebbero più utilizzabili sugli smartphone del gruppo cinese.

Tutto ha origine da una interpretazione che può essere data alla parte iniziale dell’ordine esecutivo firmato lo scorso 15 maggio da Donald Trump.  SI legge infatti quanto segue:

Le seguenti azioni sono proibite: qualsiasi acquisizione, importazione, trasferimento, installazione, trattativa, o l’utilizzo di qualsiasi tecnologia o servizio (transazioni) di informazione e comunicazione da parte di qualunque persona, o rispetto a qualsiasi proprietà, soggetta alla giurisdizione degli Stati Uniti, nel caso in cui la transazione coinvolga proprietà nelle quali qualsiasi nazione straniera o un suo cittadino abbia qualsiasi interesse…” 

Interpretando questa frase ecco che sarebbe vietata anche l’installazione di una qualsiasi applicazione sviluppata da una compagnia statunitense, un parco decisamente vasto e non limitato solamente a WhatsApp. Va però notato che poche righe più sotto l’ordine stabilisce, come giusto che sia, un limite temporale:

… dove la transazione sia iniziata, in corso o debba essere completata dopo la data di questo ordine…” 

Questo significa che non saranno coinvolti gli accordi avvenuti in precedenza, quindi le applicazioni che sono già accessibili sull’App Gallery di Huawei potranno rimanere visibili e accessibili, a meno di successive integrazioni all’ordine esecutivo, con valenza retroattiva.

Lo stesso dunque dovrebbe valere anche per le applicazioni già installate, per le quali è stato accettato l’accordo di licenza prima dell’ordine di Trump. Anche in questo caso dovrebbe essere garantito il diritto a ricevere aggiornamenti delle applicazioni, incluso quindi WhatsApp.

Per il momento dunque non ci sono certezze, e tutte le notizie che parlano di ban o blocco vanno prese come prive di fondamento. Finché le società interessate non chiariranno la rispettiva posizione dobbiamo dare per scontato che tutto continuerà a funzionare come prima, anche perché la situazione è tutt’altro che conclusa e definitiva. Lo ha ammesso lo stesso presidente Trump, secondo cui Huawei potrebbe essere usata come pedina di scambio nelle trattative sui dazi commerciali.

Per conoscere tutta la situazione e gli sviluppi quotidiani, vi invitiamo a leggere la nostra pagina speciale dedicata al ban Huawei negli USA.