La crisi nera di HTC non sembra avere fine. La società nei prossimi mesi dovrà ridurre drasticamente la propria forza lavoro (si parla di un taglio dei dipendenti pari al 15%, che si tradurrà in 2250 licenziamenti), e forse sarà costretta a vendere addirittura una fabbrica con sede a Shanghai (che nel 2009 costò alla società 32 milioni di dollari).

La notizia della vendita dello stabilimento non è ancora ufficiale – al momento sembra che l’acquirente sia un non meglio precisato produttore cinese – ma l’accavallarsi delle informazioni in merito alla situazione di difficoltà dell’azienda non restituiscono di certo una prospettiva rosea per il futuro di HTC.

Se la società non dovesse riuscire a risollevarsi in tempi brevi, magari grazie al lancio di uno o più top di gamma (qui e qui per maggiori informazioni), la crisi potrebbe diventare davvero irreversibile, e a quel punto l’acquisizione da parte di qualche altro colosso dell’elettronica diventerebbe inevitabile.

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