A partire da gennaio, Google Podcast è disponibile finalmente anche in versione web, mentre precedentemente era utilizzabile solamente sottoforma di applicazione. L’interfaccia web è appena stata silenziosamente aggiornata da Google, che ha deciso di dargli un tocco di Material Design e di aggiungervi un tasto “Visita il sito web”, che porta direttamente alla podcast settimanale di discussione riguardo a Google ed Alphabet in generale, alias 9to5google.com.

Come potete vedere dalle immagini che confrontano vecchia e nuova interfaccia qui sopra, le varie voci sono state riordinate, ma il loro contenuto non è stato certamente stravolto: anzi, è stata aggiunta una breve anteprima degli episodi, che permette di capire più rapidamente di cosa trattano. Anche il menù di navigazione laterale è stato leggermente ritoccato, con l’aggiunta della voce “Linee guida per i podcast”, dedicata naturalmente a coloro che desiderano pubblicarne una.

Non poteva mancare d’altra parte una buona notizia riguardante l’accessibilità, che Google ha nuovamente migliorato per uno dei suoi prodotti di punta: il browser web Chrome. Grazie all’intelligenza artificiale, l’azienda è riuscita ad integrare la nuova funzionalità “Ottieni descrizione dell’immagine da Google” che, come si può intuire dal nome, costruisce automaticamente una descrizione per le le immagini visualizzate: una volta attivata, lo farà per tutte quelle senza testo in modo da aiutare coloro che hanno problemi di visione.

Qui sotto potete vedere due immagini di esempio, le cui descrizioni generate dall’IA sono state rispettivamente “Sembra trattarsi di: persona che suona la chitarre sul divano” e “Sembra trattarsi di: frutta e verdura al mercato”.

Questo software è stato pensato per lavorare in sintonia con servizi di accessibilità come i “lettori di elementi sullo schermo”, completandoli nella loro funzionalità. L’IA è stata testata per mesi ed è stata resa disponibile solamente dopo aver raggiunto un alto grado di affidabilità: quando non è sicura della descrizione, provvederà a rispondere nel modo più semplice possibile oppure non risponderà affatto. Il modello ha già generato oltre 10 milioni di descrizioni, ma col tempo il numero crescerà rapidamente, anche se per il momento è limitato all’inglese.