Nel corso degli ultimi mesi vi abbiamo riportato i continui cambiamenti grafici e funzionali apportati da Google al servizio che l’ha resa famosa. D’altronde è sotto gli occhi di tutti quanto a Mountain View abbiano fatto della dinamicità uno dei tratti più marcati della filosofia aziendale, affiancata da notevoli margini di personalizzazione.

Personalizzazione spesso automatizzata, al punto da restituire la sensazione che ogni utente goda di un addetto assoldato per confezionare il pacchetto per lui più adatto. Google Feed probabilmente è l’esempio per eccellenza a livello di dinamicità ed efficacia degli algoritmi gestiti in remoto.

Alcuni avranno notato in cima ai feed proposti da Google Feed quattro toggle, con meteo, Translate, cibi e bevande e altro. Scorciatoie pronte all’uso utili ma non per tutti, e seppur con uno swipe se ne possono visualizzare delle altre, risulterebbe senz’altro comodo poter decidere quali debbano stare in primo piano e quali nascoste.

Desiderio legittimo ed esaudibile, in parte. Tappando a lungo su un toggle si può trascinarlo sull’icona di rimozione, un po’ come accade con le applicazioni, lasciando spazio così al successivo. Processo non efficacissimo per comporre il proprio Google Now ma certo da conoscere in attesa che Google metta a disposizione armi più affilate.

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