L’essere umano è abitudinario e lo dimostra anche con l’utilizzo dello smartphone. È questa la conclusione che possiamo trarre dal recente studio di Adobe che ha evidenziato come la maggior parte degli utenti sia “affezionata” ad una serie di app, utilizzando tutte le altre come semplici “software usa e getta”.

Nonostante il numero di app pubblicate dagli sviluppatori di anno in anno continua a crescere del 24%, le installazioni non aumentano allo stesso modo. Al contrario il tasso di “abbandono” delle app sta aumentando velocemente. Un altro dato interessante è che, mentre i giovanissimi tendono a provare numerose app nel corso dell’anno, gli adulti sono più abitudinari tendendo ad utilizzare sempre le stesse applicazioni.
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Sostanzialmente, gli sviluppatori di nuove app incontrano l’ostacolo più grande nella prima installazione. Infatti, gli utenti sono sempre più restii ad installare nuove applicazioni e quando lo fanno, tendono a disinstallarle poco dopo. La maggior parte degli utenti giustifica la cancellazione dell’app affermando che non risulta più utile. Il discorso è identico anche per il settore videoludico mobile dove, contrariamente a quanto accade su console e PC, gli utenti non riescono ad affezionarsi in alcun modo ai videogiochi usandoli solo per una manciata di giorni o settimane.

Inoltre, come abbiamo detto in precedenza, le app pubblicate nei negozi digitali come il Google Play Store sono sempre di più e dei settori più disparati, in particolare abbiamo i seguenti incrementi rispetto allo scorso anno:

  • Servizi finanziari (29%)
  • Viaggi (28%)
  • Shopping (24%)
  • Automobili (21%)
  • Media e intrattenimento (14%)

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Per quanto riguarda i pagamenti mobile, non c’è stato ancora quel salto in avanti che ci si potrebbe aspettare, infatti il 48% degli utenti intervistati ha dichiarato di non utilizzare alcun metodo di pagamento mobile. Coloro che lo usano invece hanno affermato di utilizzare Apple Pay e Android Pay.

Insomma, dopo lo stupore iniziale, gli utilizzatori di smartphone non sono più così propensi a provare nuove applicazioni, al contrario, come spesso accade nella vita quotidiana: tendiamo ad affezionarci a ciò con cui ci siamo trovati bene e proviamo a conservarlo per quanto più tempo possibile nell’attesa dell’arrivo di qualcosa di veramente innovativo.