Si parla spesso di nuove tecnologie che promettono di rivoluzionare il mondo delle batterie, nell’ottica di garantire finalmente autonomie ottime in ogni occasione; l’ultima trovata si basa sul mondo naturale: la batteria del futuro prende infatti spunto dalle venature delle foglie.

Un gruppo di ricercatori è riuscito a realizzare un materiale poroso in grado di imitare l’efficientissimo sistema di trasmissione di nutrienti all’interno delle foglie; il sistema utilizzato si basa su un processo di evaporazione per riarrangiare nanoparticelle di ossido di zinco in una rete con pori di varie dimensioni, in grado di massimizzare il trasferimento di materiale e minimizzare l’energia necessaria.

Questo sistema, applicato nel campo delle batterie, permetterebbe una carica e una scarica più efficienti, oltre a ridurre gli stress ai quali viene sottoposto l’elettrodo; buone prospettive si aprono anche sull’aumento di capacità (25 volte in più) e su un aumento della vita della batteria stessa.

Purtroppo tutto si ferma qui, con ancora molti problemi da risolvere prima di far diventare questa tecnologia commerciale (come ad esempio la produzione industriale di nanoparticelle di ossido arrangiate in una rete).