Era l’ottobre del 2003 quando Andy Rubin, Rich Miner, Nick Sears e Chris White fondarono Android Inc., con lo scopo di sviluppare un sistema operativo evoluto per fotocamere digitali. Da allora sono passati 13 anni, 11 dei quali all’interno di Google e in occasione dell’ottavo anniversario dalla presentazione della prima versione stabile, avvenuta il 23 settembre 2008, vogliamo ripercorrere le tappe dell’evoluzione di Android insieme ad alcune curiosità.
Le origini
Dopo aver realizzato che il mercato delle fotocamere digitali non era sufficientemente appetitoso, Android Inc. decise di sviluppare un sistema operativo per smartphone, in grado di contrastare lo strapotere di Symbian e l’ascesa di Windows Mobile.
A meno di due anni dalla sua nascita la società fu acquisita da Google per una cifra vicina ai 50 milioni di dollari. Servirono però altri due anni affinché la Open Handset Alliance, un consorzio che oltre a Google comprendeva produttori di smartphone come HTC, Sony e Samsung, operatori mobili come Sprint e T-Mobile e produttori di chip come Qualcomm e Texas Instruments, presentasse ufficialmente Android.
Era il 5 novembre 2007, data che molti considerano come la vera data di nascita di Android che però ha visto ufficialmente la luce solamente il 23 settembre 2008. Il primo smartphone ad utilizzare Android, che ricordiamo è basato sul kernel di Linux, arrivò un mese dopo, esattamente il 22 ottobre 2008.
HTC Dream è stato quindi il primo smartphone commerciale della storia a montare il robottino verde ed è arrivato nel nostro paese solamente nel corso del 2009 (grazie a TIM) con una scheda tecnica che oggi farebbe sorridere: schermo da 3,2 pollici 320 x 480, 192MB di RAM, Processore Qualcomm a 528MHz e tastiera estraibile.
Da allora si sono succedute innumerevoli versioni di Android fino ad arrivare ad Android 7.0 Nougat rilasciato ufficialmente lo scorso 22 agosto. Scopriamo allora quali sono state le principali funzioni di ogni versione che, ricordiamo, hanno sempre ricevuto un nome in codice che indica un dolce. Ufficialmente le prime due versioni non hanno un nome ma in un secondo momento hanno ricevuto una denominazione.
Le versioni
Nei suoi otto anni di vita Android è passato attraverso un numero elevato di major release, 14 per la precisione, mentre sono state ben 40 le minor release, destinate nella maggior parte dei casi a correggere problemi e portare lievi migliorie. In alcuni casi, in particolare con Jelly Bean, Google non ha ritenuto di dover cambiare il nome in codice mentre le prime versioni non hanno ricevuto aggiornamenti minori.
Andiamo allora a scoprire quali sono le versioni di Android rilasciate fino ad oggi, con nome in codice, data di rilascio e alcune note interessanti per ogni singola release.
L’evoluzione di Android |
Android 1.0 (Angel Cake) | Wallpaper, cartelle, notifiche e le Google Apps | 23 set 2008 |
Android 1.1 (Battenberg) | Salvataggio degli allegati nei messaggi | 09 feb 2009 |
Android 1.5 Cupcake | Widget, tastiere di terze parti, rotazione automatica | 27 apr 2009 |
Android 1.6 Donut | Motore di sintesi vocale multilingua | 15 set 2009 |
Android 2.0/ 2.1 Eclair | Wallpaper animati | 26 ott 2009
12 gen 2010 |
Android 2.2 Froyo | Tethering USB e WiFi | 20 mag 2010 |
Android 2.3 Gingerbread | NFC, fotocamera frontale | 06 dic 2010 |
Android 3.0/3.1/3.2 Honeycomb | La prima versione specifica ed esclusiva per tablet
USB OTG |
22 feb 2011
10 mag 2011 15 lug 2011 |
Android 4.0 Ice Cream Sandwitch | Font Roboto, pulsanti virtuali a schermo | 18 ott 2011 |
Android 4.1/4.2/4.3 Jelly Bean | Notifiche espandibili, Project Butter, Google Now
Quick Settings, SELinux, Bluetooth LE, emoji native Account multipli su tablet |
19 lug 2012
13 nov 2012 24 lug 2013 |
Android 4.4 KitKat | Project Svelte, stampa wireless | 31 ott 2013 |
Android 5.0/5.1 Lollipop | Material Design, ART Runtime, Project Volta
Supporto dual SIM nativo |
12 nov 2014
9 mar 2015 |
Android 6.0 Marshmallow | Now on Tap, Doze, lettore di impronte digitali | 05 ott 2015 |
Android 7.0 Nougat | Google Daydream, Instant Apps, API Vulkan | 22 ago 2016 |
Curiosità e dati tecnici
Android funziona principalmente sull’architettura ARM (ARM V7 e ARM V8A) ma dopo il lancio è stato adattato in modo da poter girare su architetture Intel x86 e MIPS. Dalla versione 5.0 Lollipop è stato inoltre aggiunto il supporto ai 64 bit sui processori dotati di questa tecnologia.
Il codice di Android è stato rilasciato con licenza Open Source ma il robottino verde contiene alcuni software proprietari, come i Google Mobile Services, dei quali non sono disponibili i sorgenti. Il Play Store si chiamava Android Market fino al 6 marzo 2012.
La diffusione di Android è cominciata in maniera lenta, a causa della forte penetrazione sul mercato di Symbian, il sistema operativo di Nokia, e BlackBerry, che nel 2009 erano i leader incontrastati del mercato. Nel secondo trimestre del 2009 Android aveva una quota di mercato del 2,8%, salita al 33% alla fine del 2010.
Da allora l’scesa è stata continua e inarrestabile: 52,5% nel terzo trimestre del 2011 e 75% nel terzo trimestre del 2012 quando il numero di dispositivi Android attivati ha superato la quota di 500 milioni. Nel 2014 è stata superata per la prima volta la soglia del miliardo di smartphone Android commercializzati in un solo anno.
Va comunque ricordato che Android non si è limitato a “invadere” gli smartphone di tutto il mondo ma è arrivato sulle TV, sulle auto e su dispositivi come decoder, frigoriferi, smartwatch e personal computer.
Auguri Android, e altri cento di questi giorni.