Aggiornamento: tutti i riferimenti a Viro sono stati eliminati e le pagine social chiuse, ergo si trattava tutta di una bufala o di un esperimento sociale. Complimenti a questi Italiani per aver aiutato ancora una volta a screditare l’Italia.

Se il nome VIRO non dovesse dirvi nulla, probabilmente vi siete persi l’articolo di qualche giorno fa in cui presentammo questa startup italiana che promette uno smartphone top di gamma dalla batteria potenzialmente illimitata e ad un prezzo concorrenziale. Nell’attesa della presentazione ufficiale, che avverrà il 1° Ottobre, sempre di più sono le informazioni emerse dalle pagine social dell’azienda come ad esempio il display AH-IPS da 5,21″ in risoluzione FullHD a 424ppi, l’altezza poco inferiore ai 140mm e l’utilizzo di una batteria “non classica” per supportare i continui cicli di ricarica ininterrotti, oltre che l’utilizzo di Android Stock come sistema operativo. Non mancano inoltre gli sfottò alle aziende concorrenti, come ad esempio questa risposta ad un utente che, ironizzando, chiedeva se VIRO avrà la banda gialla che tanto ha dato da parlare di OnePlus One:

viro sfotte

“Noi adoriamo questa funzionalità di OPO! Ci stiamo lavorando sodo, ma per noi è troppo dura, non possiamo permetterci una banda gialla. Scusate.”


Noi di TuttoAndroid abbiamo dunque cercato di capirne di più su questo smartphone e sull’azienda in sè, ottenendo un’intervista esclusiva in otto domande con uno dei fondatori di VIRO. Buona lettura.

TuttoAndroid (TA): Come mai il nome VIRO? Ha a che fare con “virale”, ciò che il vostro progetto sta pian piano diventando?
VIRO (VR): Spieghiamo il significato di VIRO in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=mX0rQBx43vM
Sinceramente non abbiamo minimamente pensato a questa associazione di termini, ma abbiamo visto che è alquanto presente in rete. Molti associano VIRO a un virus per smartphone a causa della somiglianza dei due termini. Che dire, effetti collaterali del nome da noi scelto per il telefono.
Naturalmente sta diventando virale per l’innovazione che sta per portare, dopotutto parliamo di non dover ricaricare lo smartphone, non doverlo ricaricare mai più.

TA: Sappiamo che il cuore di VIRO è italiano, ma vorremmo sapere di più. Parlateci di voi: chi siete, quanti siete, come mai avete iniziato questo progetto?
VR: Revolve è nata quasi due anni fa, dopo la mia laurea in ingegneria elettronica. Con un mio amico (Alessandro, laurea in ingegneria delle energie) abbiamo avuto l’idea di provare ad aumentare la durata della batteria degli smartphone (problema che all’epoca era alquanto sentito) utilizzando energie alternative. Appena iniziato abbiamo testato ogni tipo di energia alternativa possibile e integrabile su uno smartphone, ma con scarsi risultati, dovuti sopratutto alla scarsa efficienza energetica, al calore prodotto e al fatto che lavoravamo solo su Galaxy nexus, i quali avevano un consumo molto elevato, scaldavano moltissimo e ogni volta che saldavamo i componenti comparivano nuovi problemi. Prima di qualche miglioramento abbiamo distrutto un bel po di schede madri. La svolta è arrivata con l’utilizzo di fogli di grafene, i quali permettevano una dissipazione termica eccellente, permettendoci di risolvere svariati problemi. Circa un anno fa si sono aggiunti altri quattro membri al team, portandoci a un’evoluzione più rapida del progetto. A lavoro sul progetto non siamo solo sei, collaboriamo da tempo con svariate società, sopratutto il produttore OEM da noi scelto e il fornitore della CPU, il quale ci stà supportando su vari campi.

TA: Come mai proprio uno smartphone? Voglio dire, con una tecnologia che garantisce una ricarica costante si potrebbero fare moltissime cose, la vostra scelta è una scelta basata sui trend del momento o una scelta obbligata per caratteristiche costruttive?
VR: La tecnologia usata è integrabile in ogni dispositivo, ma come ho già detto il progetto è partito pensando a uno smartphone, non altro. Inoltre anche se venisse integrata con altri dispositivi, non avrebbe la stessa efficienza che troviamo nei tablet e negli smartphone, grazie alla loro forma e al rapporto di consumo su cm³ e al loro utilizzo tipico, una delle fonti di ricarica difatti è strettamente correlata al tipo di utilizzo. Nel caso VIRO vada bene punteremo sicuramente all’integrazione in altri dispositivi, ma per ora ci vogliamo concentrare solo su un dispositivo.

TA: Avete detto che il vostro smartphone non dovrà essere ricaricato. Si tratta di un’iperbole per intendere che la ricarica dovrà essere effettuata molto meno spesso che negli smartphone concorrenti, o potrete fare proprio a meno di inserire l’adattatore per la ricarica nella confezione?
VR: Non ha alcun bisogno di esser ricaricato. L’energia assorbita dall’esterno è in media superiore al consumo medio dello smartphone, quindi lo smartphone non si scarica mai. Per avere una produzione di energia sufficiente abbiamo dovuto unire numerosi metodi di ricarica, in quanto singolarmente non fornivano un’adeguata quantità di energia.

TA: Le specifiche tecniche che state man mano rilasciando sono quelle di un top di gamma di inizio 2015. Come avete fatto ad approcciare grosse industrie come Qualcomm, essendo voi solamente una startup?
VR: Inizialmente i piani prevedevano hardware ti un top di gamma di inizio 2014 e come processore stavamo testando un 800, ma durante i periodi di permanenza presso il nostro produttore OEM e i contatti con la Qualcomm, la Qualcomm stessa ci ha proposto il nuovo processore, entusiasmata dal nostro progetto. Abbiamo ricevuto supporto da parte loro per integrarlo al meglio, ricevendo hardware da sviluppo e supporto tecnico, creando il primo top di gamma 2015 costruito da una startup. Gli altri componenti sono sul mercato da tempo, e sono state semplici richieste di pezzi.

TA: Uno dei dettagli più interessanti, anche se fosse passati un po’ più in sordina, è la resistenza ai liquidi senza bisogno di tappi a coprire i connettori. Potreste darci più informazioni su come avete reso possibile questa cosa, chiarendo inoltre se la resistenza è limitata alle gocce o si estende anche all’immersione?
VR: La causa dei problemi durante l’immersione sono tutte le connessioni che si creano a causa dell’acqua e che mandano in corto circuito il telefono. Isolando l’interno del telefono dall’esterno gli unici punti deboli rimangono i connettori dell’USB e del Jack 3.5, questi presentano un circuito aperto, e se immersi in un’acqua il circuito viene chiuso dall’acqua che manda in corto circuito il telefono. Abbiamo semplicemente aggiunto un piccolissimo meccanismo a pressione: quando i cavi non sono inseriti i pin non sono collegati alla scheda madre, rendendo l’acqua innocua. Durante l’inserimento del cavo Jack o di quello USB i connettori si allacciano alla scheda madre, permettendo di utilizzare le prese senza problemi. Naturalmente se immerso in acqua con il cavo USB o quello Jack inseriti l’impermeabilità non è valida.

TA: Le persone sono ancora molto scettiche riguardo VIRO, tutto suona troppo bello per essere vero. Date ai nostri lettori un motivo per cui credere in voi.
VR: Capiamo benissimo che si possa essere scettici, lo abbiamo messo in conto, ma a breve cambieranno tutti idea, appena VIRO verrà presentato e descritto in ogni particolare capiranno tutti come funziona e come sia possibile quello che abbiamo fatto. Molti ci danno dei bugiardi in quanto se non si riesce la Apple non ci riesce nessuno dati i capitali a loro disposizione, ma devono sapere che le idee sono più importanti dei capitali, e noi abbiamo sia le idee che i capitali grazie ad AngelList. – sito americano che si occupa di supporto economico alle startup N.d.R.
TA: L’intervista è ormai al termine, e vi ringraziamo molto per la disponibilità. In chiusura, potete darci una piccola esclusiva di quel che ancora non è stato rivelato solo per i lettori di TuttoAndroid?
VR: Più tardi nella giornata di oggi pubblicheremo dettagli sul reparto audio che è 3D, dual speaker da 1W ciascuno. Lo speaker inferiore ha una solo uscita, che corrisponde alla posizione della presa USB in un telefono come S5 o Nexus 5 (in basso centrale). Lo speaker superiore ha due uscite, una simmetrica rispetto a quella inferiore (parte superiore del telefono, centrale) e una frontale, utilizzando lo speaker di chiamata. Cosi otteniamo un audio simil 3D. Verso le 18 di oggi sarà pubblicata un’immagine che descrive l’audio.

Ringraziamo Francesco per la disponibilità e per l’anteprima concessaci e passiamo a voi la parola. Fateci sapere cosa ne pensate di queste novità nei commenti e, in caso abbiate altre domande per VIRO, ponetele direttamente a loro sulla loro pagina facebook – in cui rispondono con grande efficienza – o lasciatecele nei commenti e cercheremo di ottenere una risposta per voi!