Si è da poco concluso il keynote inaugurale di Google I/O 2016 nel corso del quale Google ha presentato la tanto attesa piattaforma per la realtà virtuale, chiamata Daydream. Si tratta di una piattaforma completa che oltre alla parte software richiede alcuni componenti hardware per funzionare correttamente.

Per il momento Google ha selezionato otto partner con i quali lavorare e che produrranno nuovi dispositivi in grado di eseguire nativamente Daydream: Samsung, HTC, Huawei, LG, ZTE, ASUS, Alcatel e Xiaomi. Google ha preparato gli schemi di riferimento ai quali dovranno attenersi i produttori affinché i loro smartphone possano utilizzare la piattaforma Daydream che disporrà di apposite versioni di YouTube, Street View, Play Movie e Play Store.

Daydream_Home_background.0Google ha annunciato una collaborazione con diversi fornitori di contenuti per rendere immediatamente appetibile la nuova piattaforma. Troviamo nomi illustri come Netflix e HBO ma anche colossi dei videogiochi come Electronic Arts e Ubisoft e dell’editoria come The New York TimesThe Wall Street Journal.

ezgif.com-resize

Oltre alla piattaforma software e alla componente hardware presente nei nuovi smartphone, Daydream si completa con un apposito visore che andrà a sostituire l’ormai vetusto Google Cardboard. Anche in questo caso Google ha preparato un disegno di riferimento lasciando poi ai singoli produttori la libertà di modificare i dettagli, rispettando in linea di massima le linee guida stabilite.

FINALDaydreamRefernceDesign.0Il Play Store riceverà una sezione dedicata nella quale sarà possibile trovare le proposte dei tanti sviluppatori coinvolti nel nuovo progetto di Google. Parecchio interessanti saranno le collaborazioni con la MLB e la NBA che dovrebbero proporre video a 360 gradi particolarmente coinvolgenti e non mancheranno film sviluppati appositamente per la piattaforma o portati dal grande schermo.

Playstore_compostite.0Google non si è addentrata nei dettagli di Daydream e non ha fornito indicazioni sui possibili costi dei visori VR, rimandando tutto alle prossime settimane, quando, smaltita la sbornia del Google I/O 2016, ci sarà tempo per gli approfondimenti.