Parrot è un nome che si associa più facilmente ai droni che al mondo dell’audio, eppure il produttore francese è in grado di creare prodotti di qualità altissima con un design originale e con prestazioni sorprendentemente buone.

Le Parrot Zik 2.0 sono sicuramente cuffie di fascia alta sotto tutti gli aspetti: con un prezzo di 349€ le aspettative sono alte, ma non vengono deluse.

Design & comfort

Parrot Zik 2.0 sono cuffie decisamente coraggiose nel design: le linee sottili e quasi organiche per la loro fluidità sono sicuramente tra le più belle che si possano vedere. I grossi padiglioni circumaurali, ricoperti da similpelle decisamente soffice e liscia, sono sorretti da una singola forcella in metallo che va a riunirsi con l’archetto in un trionfo di linee curve e fluide.

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Il padiglione destro è totalmente liscio perché è sensibile al tocco ed è anche l’unico mezzo di interazione con le cuffie per regolare il volume, controllare la riproduzione e così via. Il padiglione sinistro, invece, ha una copertura rimovibile che permette di accedere alla batteria agli ioni di litio da 830mAh. Entrambi i padiglioni possono essere piegati di 90° per rendere le cuffie piatte e poterle meglio trasportare.

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L’attenzione ai dettagli è notevole e lodevole: ad esempio, è possibile regolare la lunghezza dell’archetto a scatti, che sono indicati con numeri da 1 a 4 per regolare identicamente da entrambi i lati la lunghezza.

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Il comfort offerto da queste cuffie è abbastanza lontano dall’ideale: l’archetto preme infatti con una certa forza sul cranio e questo causa una sensazione di fastidio al cuoio capelluto anche abbastanza intensa. Un archetto più arcuato e con una imbottitura maggiore avrebbe sicuramente potuto rendere le Parrot Zik 2.0 migliori da questo punto di vista.

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L’isolamento passivo è di buon livello anche se non è eccezionale; pur tenendo il volume della musica abbastanza alto si può sentire distintamente ciò che accade nei dintorni e l’ascolto è abbastanza influenzato dai rumori ambientali, soprattutto in luoghi con un livello di rumore mediamente elevato (es. mezzi pubblici). Una volta attivata la soppressione del rumore si ha un isolamento pressoché totale.

Nella confezione sono inclusi un cavo jack da 3.5mm e un cavo USB/micro-USB ricoperti di nylon intrecciato e una custodia in tessuto.

Funzionalità

La cancellazione attiva del rumore è fantastica, ma ha alcune controindicazioni. Se, da un lato, riescea rimuovere il 90% circa del rumore con grande vantaggio per la possibilità di cogliere i dettagli, dall’altro lato si perde una parte importante di bassi e si ha in breve tempo la spiacevole sensazione che qualcosa prema sui timpani. È possibile gestire la quantità e la qualità della cancellazione del rumore dall’applicazione dedicata, di cui parleremo nell’apposita sezione.

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Il microfono riesce a catturare correttamente la voce e permette di sostenere conversazioni telefoniche chiare anche in condizioni non favorevoli con molto rumore.

All’interno del padiglione destro sono inseriti due sensori (appaiono come una “E”) che rilevano il contatto con la pelle e fanno sì che non solo venga attivata la cancellazione del rumore, ma che venga anche fermata e fatta ripartire la musica se si allontana il padiglione per ascoltare qualcosa proveniente dall’esterno. In questo modo le cuffie “capiscono” quando la musica è d’intralcio e la gestiscono in autonomia.

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Audio

Nell’uso quotidiano nelle due settimane circa in cui ho utilizzato le Parrot Zik 2.0 ho impiegato sia la connessione Bluetooth che il cavo, ma per le prove effettuate per scrivere la recensione mi sono affidato al cavo, collegato ad un Sound Blaster E5 a sua volta connesso ad un PC, per ottenere i risultati più “puri” possibile. Essendo le cuffie già state usate da altre persone per scrivere recensioni non ho informazioni sul loro stato di rodaggio.

Le Parrot Zik 2.0 sono cuffie con un ottimo equilibrio tra le parti: che vogliate ascoltare jazz o death metal, sarete comunque soddisfatti dell’espserienza d’ascolto. Bassi, medi e alti sono ben commisurati e amalgamati fra loro, senza sovrapposizioni e senza prevaricazioni di una parte sull’altra.

I bassi sono di ottima qualità, rotondi e corposi ma non eccessivi; la presenza è giusta e dà corpo al suono senza prendere il centro della scena. Il dettaglio è notevole, segno che i bassi sono ben controllati.

I medi hanno una buona vivacità, con un discreto livello di dettaglio. Sono correttamente posizionati all’interno della scena e risultano nel complesso decisamente all’altezza. Mancano, però, di presenza: rispetto alle Denon AH-A100, ad esempio, la voce appare come se fosse più distante e con un volume più basso.

Gli alti sono di buona qualità, ma mancano di presenza ed è necessaria l’equalizzazione per aggiungere maggiore enfasi se si vuole un suono eccellente. Il dettaglio è più che buono, ma non eccellente. Rispetto alle Xiaomi Mi Headphones, infatti, i piatti in Blue Rondo à la Turk del Dave Brubeck Quartet sono leggermente inferiori, anche se la presenza degli strumenti (compresi i piatti) è molto superiore e il risultato è un’esperienza d’ascolto migliore.

L’ampiezza della scena sonora è notevole, così come la sua profondità. In brani come Duel of the Fates si percepiscono la profondità della scena e la netta distinzione tra i vari strumenti e questo permette di apprezzare meglio l’insieme.

La bassa sensibilità di queste cuffie fa sì che il volume di base sia basso e sia necessario alzarlo anche notevolmente alla fonte se si usano senza connettività Bluetooth e usandole come cuffie passive. Il range dinamico è di circa 66 dBFS.

Proviamo le cuffie con la scaletta di prova (trovate i video qui sopra):

  • Classica: ascoltare Duel of the Fates è un’esperienza appagante, oltre che piacevole. C’è un buon equilibrio, che permette di ascoltare musica classica e sinfonica senza particolari controindicazioni.
  • Jazz: la netta distinzione tra i singoli strumenti, il buon dettaglio e la profondità della scena sonora fanno sì che ascoltare jazz con le Parrot Zik 2.0 sia decisamente piacevole. Il sassofono è spettacolare.
  • Metal: i bassi controllati e precisi di queste cuffie fanno sì che il metal sia un genere ben reso. Progeny dei Celtic Frost, The Drapery Falls degli Opeth, Scavenger of Human Sottow dei Death sono tutti brani che vengono resi magistralmente dalle Zik 2.0 nonostante non siano semplici per via della sovrapposizione di molti strati differenti. La distinzione che è possibile operare dei vari strumenti è superiore alla media. Bene così!
  • Rock: le Parrot Zik 2.0 sono a loro agio quando si tratta di rock, che si parli di Queens of the Stone Age o di Pink Floyd. Se amate il rock, con queste cuffie andate sul sicuro.
  • Trip-hop: nonostante tutto, queste cuffie sorprendono anche nel trip-hop, dove riescono a sfoderare bassi imponenti e quasi “punchy”. Angel dei Massive Attack è un’esperienza avvolgente e completa.
  • Folk/Celtica: il buon equilibrio offerto da queste cuffie fa sì che la musica celtica venga ben resa in tutte le sue parti.
  • Elettronica:  anche se la resa nella musica elettronica è buona, non è ottimale. In Conditioned di Aes Dana si può sentire distintamente come un “taglio” delle frequenze basse nella parte iniziale, per cui sembra proprio che manchi un pezzo. Leggermente meglio in Borderline, ma si sente che i bassi perdono nettamente di forza scendendo con le frequenze.

Software

Il software merita una menzione tutta particolare perché è sicuramente da annoverare come una delle applicazioni a corredo di un prodotto meglio realizzate. Per utilizzarla è necessario registrarsi ed è possibile farlo accedendo con il proprio account Google o Facebook, oppure utilizzando una email a scelta. La schermata principale mostra la carica della batteria e permette di attivare o disattivare gli effetti:

  • controllo del rumore: regola la soppressione del rumore e permette anche di attivare una modalità per cui i suoni ambientali passano attraverso le cuffie, così da accorgersi dei rumori intorno a noi (ottima, ad esempio, per muoversi in bicicletta ascoltando musica);
  • equalizzatore: contrariamente ai classici equalizzatori a barre, questo permette di regolare in base all’effetto o allo stile che si vuole ottenere (“punchy”, “deep”, “pop”, “vocal”, “cristal” e “club”);
  • Concert Hall: varia artificialmente la spazialità del suono creando l’impressione che il suono venga riprodotto in un ambiente più o meno ampio e da una distanza selezionabile.

Oltre a questo, è possibile selezionare un’accordatura creata da un artista famoso. Sono presenti vari artisti che hanno accordato le cuffie in base ai propri gusti e al tipo di musica che producono.

In conclusione

Le Parrot Zik 2.0 sono senza dubbio tra le migliori cuffie Bluetooth in commercio non solo per le loro prestazioni, ma anche per il ricchissimo set di opzioni che offrono, tutte realizzate intelligentemente. Ottime sia con che senza cavi, queste cuffie sono eccezionali sotto tutti i punti di vista e il loro unico neo è il comfort, vero punto debole del prodotto.

L’attenzione ai dettagli; i materiali di pregio; il suono di alto livello; la soppressione attiva del rumore intelligente e ben realizzata; le opzioni offerte dal software; tutti questi elementi concorrono a far sì che queste cuffie siano un punto di riferimento tra le cuffie Bluetooth e non solo.

Potete acquistare le Parrot Zik 2.0 su ePrice a 302 euro, a Nessuna offerta al momento.